Genova. “Vedo ancora troppa gente in giro, ci capita troppo spesso di intervistare i pazienti che ricoveriamo e di scoprire che queste persone non hanno seguito le procedure indicate da Regione Liguria e dal Governo, qualcuno è arrivato dicendo che sabato scorso è stato a cena con sei amici, qualcun altro raccontando che ha fatto una scampagnata con i parenti, così non va bene, o tutti assieme remiamo dalla stessa parte e stiamo a casa o metteremo in difficoltà chi negli ospedali dovrà occuparsi di sempre nuovi ricoveri”.
Il direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino Matteo Bassetti, ogni giorno che passa, è sempre più severo nell’indicare alla cittadinanza quale comportamento tenere. E se è vero che all’inizio dell’emergenza si era sentito ripetere che le persone dovevano fare la loro vita, ormai da giorni la sua posizione è allineata con l’Oms e con l’Istituto superiore di sanità: è necessario ridurre al minimo i contatti sociali per limitare il contagio.
Si chiude la terza settimana dell’emergenza Covid ed è stata una settimana difficile, dice Bassetti che racconta la fotografia scattata finora a partire dai pazienti ricoverati. “Rispetto ad altre regioni abbiamo una mortalità bassa ma influenzata da un’età media alta dei pazienti e dal fatto di avere avuto un cluster scaturito da una paziente arrivata direttamente dalla Lombardia”. tuttavia ci sono anche segnali positivi: “Abbiamo la maggior percentuale di guariti del Nord Italia”.
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Il San Martino ha gestito finora più di 150 pazienti. L’età media dei ricoverati è 84 anni. “Abbiamo anche dei dimessi con tampone negativo – spiega Bassetti – dimessi “veri” ovvero persone che potrebbero tornare nella comunità”.
Per quanto riguarda le terapie, il San Martino ha avuto il compito di coordinare la gestione del Tocilizumab, uno dei farmaci che si stanno sperimentando, e che è stato fornito a tutti i pazienti della Liguria che avessero le caratteristiche corrette per essere trattati. “Vedremo quali saranno i risultati e cercheremo di mettere insieme i numeri da un punto di vista statistico”, sottolinea. Inoltre il comitato etico del policlinico ha dato l’ok per il trattamento di quattro pazienti, di cui due già iniziati, con il Remdesivir.