Genova. Le luci dei cellulari rivolte verso l’alto, per non sentirsi mai soli. E poi l’inno di Mameli, urla da stadio, “Forza Italia”, “Il cielo è sempre più blu”. Addirittura in diverse zone della città, come Marassi e Sampierdarena, i fuochi d’artificio a illuminare la sera.
Tanti genovesi si sono presentati all’appuntamento puntuali e hanno partecipato all’ennesimo flashmob organizzato in rete per dare un senso diverso alla “quarantena” forzata che tutti devono rispettare per sconfiggere il nemico comune che si chiama coronavirus. Alle 21 di ieri si sono spente in alcuni casi le luci delle case e si sono accese le torce degli smartphone.
Uno scenario di allegria e di festa, mentre i medici combattono negli ospedali per salvare le vite di tanti pazienti, soprattutto anziani, colpiti dalla pandemia. Da Voltri a Nervi, da mare ai monti, la popolazione genovese si equipaggia con potenti casse, strumenti musicali e trombette da parata per sconfiggere invece la solitudine del confino domestico.
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