Genova. “Credo che come sindacati abbiamo dato una prova di grande responsabilità sospendendo le iniziative di lotta ma non siamo cosi fiduciosi che la stessa responsabilità la dimostri Mittal. E’ chiaro ce se di fronte ad un appello congiunto di prefetto ,istituzioni e sindacati Mittal deciderà di andare avanti con la procedura si rischia riaprire il conflitto. Noi non cerchiamo il conflitto ma Mittal deve ritirare la procedura”. E’ il commento del segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina in Prefettura a Genova dopo l’apertura da parte dell’azienda della procedura di cassa integrazione per 130 dipendenti di Cornigliano.
L’rsu dell’Ilva intanto ha inviato un esposto alla Asl3 per il mancato rispetto da parte dell’azienda dei contenuti del decreto della presidenza del consiglio sull’emergenza Coronavirus: “Mancano le dotazioni igienico-sanitarie – spiega Manganaro – e c’è un solo pullman per portare i lavoratori non consentendo il rispetto della distanza di sicurezza”.
Nell’esposto alla Asl viene inoltre segnalata la “necessità di verificare i presidi e le disposizioni organizzative per il personale che viene a contatto con i vettori esterni”. Al momento “a fatica l’azienda riesce a recuperare mascherine e guanti in lattice per rendere sicura l’operatività di chi entra in contatto con i lavoratori che provengono dalle zone rosse”.
Nel vertice di stamattina in Prefettura alla presenza del prefetto Carmen Perrotta i sindacati, insieme alle istituzioni hanno chiesto che l’azienda metta da parte la procedura di cassa integrazione.
In secondo luogo hanno denunciato la mancanza di collegamenti reali tra i decreti del governo sull’emergenza coronavirus e i provvedimenti adottati in azienda per la salvaguardia dei lavoratori in termini di sicurezza. Infine sindacati e istituzioni hanno chiesto di poter vedere il piano industriale di Arcelor Mittal alla base dell’accordo con il Governo per verificarne la compatibilità con l’accordo di programma in termini di salvaguardia occupazionale, di reddito dei lavoratori e di utilizzo delle aree.