Voto online

Regionali Liguria, il verdetto dell’assemblea M5s: “Alleanza? Decidano gli iscritti su Rousseau”

Parlamentari e attivisti concordi: voto online per avviare la trattativa col campo progressista. Salvatore resiste: "Loro liberisti, noi populisti"

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Genova. “Votino gli iscritti sulla piattaforma Rousseau”. È quasi unanime il verdetto dell’assemblea del Movimento 5 Stelle alla sala Cap di via Albertazzi, un conclave blindato per sciogliere il nodo dell’alleanza col centrosinistra alle prossime regionali. Nessuna deliberazione, com’era previsto, ma una relazione dei circa 80 interventi, praticamente tutti a favore del voto online anche se divisi sull’opportunità di mettersi insieme al Pd, che il facilitatore Marco Mesmaeker consegnerà al reggente Vito Crimi.

I lavori sono stati coordinati dal facilitatore regionale Marco Mesmaeker, mentre non si sono presentati né Crimi né Toninelli. In sala, oltre alla candidata ufficiale dei cinque stelle Alice Salvatore, diversi parlamentari liguri, i consiglieri regionali e quelli comunali oltre a numerosi attivisti. Presenti in sala circa 200 persone. Tutti gli interventi sono stati registrati.

L’ultima parola, in realtà, spetterà a Roma. “Che si vada a votare sulla piattaforma Rousseau non è scontato – puntualizza Mesmaeker – perché la piattaforma interviene nel caso ci sia un quesito da porre. Sarà il capo politico a fare le sue valutazioni. I tempi? Non li so dire, non sono io che ho la responsabilità di dettarli. A Crimi dirò quello che è avvenuto oggi”. Il facilitatore non ha confermato l’esistenza di una maggioranza su Rousseau: “Abbiamo verbalizzato tutto ma non abbiamo dati da fornirvi”, ha spiegato ai giornalisti dopo l’assemblea.

Il quesito su Rousseau, da quanto si apprende, non riguarderebbe direttamente l’alleanza ma la possibilità di sedersi a un tavolo per formare la coalizione. A spiegarlo è il deputato Marco Rizzone: “Non vogliamo precluderci la possibilità di vincere. Se non si vuole lasciare la Regione in mano a Toti per i prossimi cinque anni l’unica possibilità è formare una coalizione. Non siamo innamorati del Pd, ma sono i nostri interlocutori naturali. Ora porteremo a Crimi e Toninelli il feedback in modo che abbiano gli elementi per decidere come procedere. Se vogliamo andare da soli senza coalizione non c’è neanche bisogno di fare una trattativa. Il capo politico valuterà tutto. Mi auguro che il prima possibile si prenda la decisione”. Le tempistiche, tuttavia, potrebbero dilatarsi nel complesso anche oltre la prossima settimana posta dal Pd come termine di scadenza.

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La capogruppo in Regione Alice Salvatore è intervenuta verso la fine difendendo la propria candidatura e attaccando il Pd: “Loro sono liberisti, cioè mettono al centro il libero mercato; noi siamo populisti e mettiamo al centro il cittadino; loro sono cementificatori, noi siamo ambientalisti; loro sono privatizzatori, noi difensori dei servizi pubblici. Anche se ho sentito discorsi ragionevoli, non ho sentito parlare dell’unicità del MoVimento 5 Stelle”. Dopo il suo intervento si sono sollevati diversi applausi. Tra le poche voci contro la soluzione del voto online quella della senatrice Elena Botto, secondo cui un quesito su Rousseau si presterebbe a troppe interpretazioni.

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A Salvatore un attivista ha donato un ferro di cavallo come augurio di buona fortuna prima dell’assemblea. “Ci sono state molte voci che hanno aperto a molte possibilità, anche quella di allearsi solo con liste civiche – ha commentato -. Io personalmente condivido la votazione su Rousseau, anzi credo che andasse fatta già due settimane fa. È stato comunque un momento di confronto interessante”. Ma in caso di alleanza farà un passo indietro? “Da regolamento diventerei capolista – ricorda – senz’altro ci sarebbero punti molto stringenti di quello che è il programma del Movimento 5 Stelle, per noi i temi vengono prima di ogni cosa”.

“Al punto in cui siamo partecipare no, non basta più  ha commentato il deputato Sergio Battelli su Facebook subito dopo l’intervento in sala -. In questi dieci anni abbiamo fatto un percorso, siamo cambiati ma le nostre radici e il nostro legame con la democrazia diretta non si sono affievoliti ma, semmai, rafforzati: ecco perché credo che solo ridando la parola al nostro Movimento, solo votando sulla nostra piattaforma, potremo avere un’idea chiara della direzione che vogliamo prendere nei prossimi tempi”. 

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