Genova. “A pochi mesi di distanza dalle elezioni regionali in Liguria ancora non si sa chi sarà il candidato alla presidenza delle forze progressiste”. Anche le Sardine liguri scendono in campo con un appello a fare presto. Lo fanno attraverso un post sui social network in cui, citando Primo Levi che cita il Talmud, si chiedono: “se non ora quando?”. O meglio, “se non ieri, quando?”. Ma soprattutto lanciano alla coalizione anti-totiana l’idea per il profilo di un candidato. Anzi, di una candidata.
“Per fermare una coalizione oramai sempre più connotata come destra sovranista ed estrema, perdonateci se non chiamiamo centro-destra una coalizione con Lega e FdI, è importante poter contrapporre un’alleanza di forze le quali, pur nelle loro diversità, sappiano trovare convergenza su una figura unificatrice e un programma forte”, si legge nel post.
Secondo le Sardine, che hanno dato la loro disponibilità a più riprese a supportare un candidato anti-salviniano, sarebbe bene se quella figura fosse già emersa.
“Non ci vogliamo sostituire ai partiti ma in quanto società civile vogliamo lo stesso, nel nostro piccolo, dare un messaggio” ed ecco quindi il punto. Le Sardine ricordano che nell’attuale consiglio Regionale, le donne sono meno del 20% “e anche il mondo dei giovani, nella regione più vecchia l’Italia, viene spesso trascurato dalla politica”.
Sarebbe un segnale importante, dicono, se i progressisti trovassero spazio per “donne giovani e ambientaliste, sensibili ai temi della giustizia sociale e saldamente ancorate nei valori europei, pronte a dare una visione alternativa alla chiusura sovranista e che sappiano portare al centro i dimenticati e le aree trascurate della Liguria”.
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