18 mesi dopo

Ponte Morandi, familiari vittime su incontro con Aspi: “18 mesi per un invito, ci prendiamo il nostro tempo”

L'ad Roberto Tomasi in un'intervista ha invitato i parenti dei 43 morti a "superare le comprensibilissime diffidenze". Venerdì manifestazione a Genova Ovest

A tre mesi dal crollo del ponte Morandi il ricordo delle vittime

Genova. Forse qualcuno si aspettava che si voltassero dall’altra parte o che rispondessero “ci vediamo in tribunale”. Invece Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime ponte Morandi, ha dichiarato: “al momento preferiamo non dare nessuna risposta e ci prendiamo il nostro tempo per valutare, d’altronde loro hanno avuto 18 mesi per avanzare questa proposta”. La portavoce del gruppo che riunisce alcune delle famiglie dei 43 morti del 14 agosto 2018 commenta così le parole di Roberto Tomasi.

L’amministratore delegato di Autostrade in un’intervista pubblicata sui quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX ha lanciato un messaggio ai parenti delle vittime: “Vorremmo incontrarli, rompere le diffidenze, le comprensibilissime diffidenze che si sono create” e ancora “La nostra disponibilità a un incontro è massima, ma senza forzare nessuno, vorremmo incontrarli, ma solo quando e se loro lo riterranno”.

E’ forse la prima volta che la proposta di un incontro arriva in maniera così netta, anche se “a mezzo stampa” e non con una lettera ai diretti interessati. Qualcuno ricorderà che il 14 agosto 2019, alla commemorazione tenuta a Genova un anno dopo il crollo del ponte, il management di Aspi ed Edizione aveva, su richiesta dei familiari, lasciato la cerimonia solenne svoltasi nel cantiere del nuovo viadotto. La loro presenza non era stata affatto gradita anche perché i familiari avrebbero voluto almeno essere avvertiti o consultati.

Intanto si moltiplicano le adesioni alla manifestazione voluta dal comitato Ricordo vittime ponte Morandi per questo venerdì 14 febbraio all’ingresso del casello autostradale di Genova Ovest. A un anno e mezzo dalla tragedia un presidio e un volantinaggio per chiedere giustizia e sicurezza sulle autostrade. Gli organizzatori danno appuntamento a chi volesse partecipare a presentarsi alle 10 davanti alla stazione di servizio prima del casello muniti di giubbetti gialli “per motivi di sicurezza personale essendo una zona a traffico intenso”. Al presidio parteciperanno altri comitati e associazioni, da Autostrade Chiare ai Liberi cittadini di Certosa, dai commercianti della zona arancione a i cittadini di Oltre il ponte c’è e altri ancora.

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