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Oltre la fine del mondo e ritorno, la spedizione in Antartide del chiavarese Marcello Sanguineti

Il docente dell'Università di Genova, insieme ad altri due accademici del Cai, è rientrato dopo aver collezionato dati scientifici e aver aperto alcune nuove vie

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Genova. E’ tornato a casa con alcune “nuove vie” e tanti dati utili alla ricerca scientifica in saccoccia, Marcello Sanguineti, alpinista chiavarese, docente dell’Università di Genova e accademico del Cai è rientrato dall’Antartic Expedition 2020, insieme al biellese Gian Luca Cavalli e al veneto Manrico Dell’Agnola di Agordo.

La spedizione, promossa dalla sezione di Biella del Club alpino italiano, dal Cai centrale, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) con il patrocinio di Città di Biella e di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, aveva obiettivi scientifici esplorativi e alpinistici.

I tre alpinisti hanno infatti raccolto campioni di ghiaccio che saranno analizzati dall’Istituto di Scienze Polari del Cnr per verificare la presenza microplastiche e testato nuovi capi prodotti con tessuti innovativi.

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Cavalli, Sanguineti e Dell’Agnola però si sono spinti oltre, con la salita al Gateway Ridge (700m), dedicata al “Terzo Paradiso”, opera artistica di Michelangelo Pistoletto. Hanno scalato il Noble Peak (720m), tra pendii di oltre 45 gradi, cornici e crepacci. Soddisfazioni scialpinistiche anche sul Jabet Peak (545m), salita (e discesa) abbinata a prelievi.

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51 anni fa la spedizione CAI-CNR in Antartide 1968-1969, la prima spedizione scientifica italiana nel “continente bianco”: oltre alle ricerche scientifiche, furono conquistate 10 cime al tempo ancora inviolate.

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