Genova. Non poteva che infiammare gli animi di San Fruttuoso il botta e risposta sul prolungamento della metropolitana in piazza Martinez: da una parte il progetto definitivo, svelato da Genova24, con una tabella di marcia che prevede l’apertura della linea nel 2026, dall’altra l’assessore Campora che smentisce quanto firmato dagli stessi dirigenti del Comune e ribadisce che l’estensione sarà attiva già nel 2022.
“Vorremmo che si facesse chiarezza sul futuro del quartiere e non solo campagna elettorale“, attacca Stefano Boilini, capogruppo del Pd in municipio. Il nodo principale è quello delle officine ferroviarie, un intralcio insormontabile per i futuri binari previsti lungo l’attuale sedime dei treni. Una data certa per lo spostamento ancora non esiste, ma secondo i progettisti le aree non saranno libere prima del 2023. “Uno dei principali soggetti coinvolti è Trenitalia. Dovrebbero dire la verità ma continuano a non farlo, e questo ci mette in guardia di fronte a certe sparate”, commentano i membri del comitato Metro San Fruttuoso.
Nel frattempo i cittadini tornano alla carica con le loro proposte per la riqualificazione del quartiere. Il progetto ufficiale prevede già una nuova piazza pedonale davanti alla stazione, un parco alberato e un parcheggio di interscambio. “Ma si può sempre fare meglio, secondo noi quel disegno non è abbastanza ambizioso. Noi vorremmo che venisse realizzata una pista ciclopedonale da piazza Terralba a piazza Giusti, sul retro dei palazzi, sfruttando quella che sarà la strada di cantiere una volta conclusi i lavori. Sarebbe un percorso protetto molto utile e interessante”, osserva il comitato. Il percorso potrebbe poi proseguire sopra il Bisagno con una passerella leggera collegata al vecchio ponte di Sant’Agata, idea che il Pd ha già portato a Tursi, finora senza successo.

Ma la preoccupazione principale riguarda la zona più vicina a piazza Giusti, quella delle officine ferroviarie da dismettere e demolire. Ancora non è chiaro cosa ci sarà in quell’area, compresa nel protocollo d’intesa tra Comune e Ferrovie che prevede chiaramente una “valorizzazione patrimoniale”. Il timore del comitato è che l’accordo preluda all’ennesima speculazione edilizia: “Devono dire chiaro come intendono valorizzare quell’area. Non si possono svendere per interessi privati. Per noi lì devono sorgere spazi sportivi e aggregativi, verde pubblico e parcheggi. Null’altro che non sia previsto dal Puc”.
Le incognite dell’operazione, insomma, sono ancora preponderanti sulle certezze. Oltre ai tempi di realizzazione un aspetto che ha messo in allarme i negozianti è la previsione di una galleria commerciale all’interno del tunnel che collegherà il ponte di Terralba alla nuova stazione di piazza Martinez, nel secondo lotto del progetto. Da chiarire poi l’eventuale interferenza col nodo ferroviario, pronto a ripartire per essere ultimato nel 2023: l’aggiornamento del cronoprogramma dipenderà ora dal nuovo commissario Mauceri e dal Cociv che prenderà in consegna i lavori. E la metropolitana a San Fruttuoso potrebbe essere un altro problema da risolvere.
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