Genova. Il 7 febbraio dalle ore 15.30, negli spazi della Società Ligure di Storia Patria all’interno del Palazzo Ducale di Genova, la cooperativa sociale Focus organizza la presentazione del libro “Airbnb città merce: storie di resistenza alla gentrificazione digitale” partecipazione dell’autrice Sarah Gainsforth. Sarà un’occasione per affrontare le problematiche legate ai processi sociali e urbanistici che investono i centri storici di città a vocazione turistica, come Genova.
L’autrice ne discuterà con:
– Agostino Petrillo, professore di sociologia dello spazio urbano al Politecnico di Milano;
– Gianluca Saba, coordinatore per il Comune di Genova del progetto europeo Tourism-friendly cities;
– Simone Savona, coordinatore per l’area di Genova della piattaforma cooperativa per il turismo sostenibile fairbnb.coop.
Sarah Gainsforth nel suo “Airbnb città merce” raccoglie dati ed esperienze che mostrano come gli strumenti tecnologici messi in campo dai protagonisti del “capitalismo digitale o delle piattaforme” abbiano ricadute concrete sul piano dell’abitare lo spazio urbano: all’arrivo di turisti in transito corrisponde sempre più spesso l’espulsione dei residenti e delle classiche botteghe di vicinato.
Slogan come “il turismo è il petrolio d’Italia” utilizzano in maniera retorica metafore che parlano di una vera e propria estrazione di valore. La risorsa, però, non è il turismo, bensì le città e i territori, e il valore che il turismo ne estrae tende a essere concentrato in poche mani, come è evidente nel caso di Airbnb. Il professore Agostino Petrillo, esperto del contesto genovese e autore di libri come “La città perduta: l’eclissi della dimensione urbana nel mondo contemporaneo” e “La periferia nuova: disuguaglianza, spazi, città”, aiuterà a comprendere come anche a Genova questo processo di lunga durata stia stravolgendo le relazioni sociali ed economiche che da sempre accompagnano l’abitare metropolitano.
Sono già molte le città in Italia e nel mondo trasformate in parchi a tema per visitatori, e la Liguria è la regione d’Italia con la più alta densità di appartamenti in affitto breve turistico: 2,34 per km quadrato. Soltanto su Airbnb si contano oltre 1.600 annunci a Genova, concentrati soprattutto nel centro storico. Circa la metà appartiene a multi-host che gestiscono più di una proprietà e a grandi investitori immobiliari.
Per trovare un equilibrio tra i flussi turistici e l’impatto che questi hanno sulle città e le comunità locali, il Comune di Genova ha promosso nell’ambito del programma europeo Urbact ed è ora capofila del progetto “Tourism-friendly cities”, che coinvolge altre nove città: Dubrovnik in Croazia, Cracovia in Polonia, Druskininkai in Lituania, Rovaniemi in Finlandia, Utrecht nei Paesi Bassi, Dún Laoghaire in Irlanda, Cáceres in Spagna, Braga in Portogallo e Venezia. Il progetto prevede lo scambio di esperienze e buone pratiche a livello europeo sui vari aspetti della vita di una città coinvolti dal turismo: economico, sociale, culturale e ambientale.
Tra le esperienze di turismo sostenibile e di resistenza alla gentrificazione digitale di cui Genova può essere protagonista spicca la nuova piattaforma per affitti brevi fairbnb.coop, sviluppata da
Focus insieme a un network europeo di cooperative con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo. Fair Bnb mira a ridurre gli impatti negativi del turismo sia devolvendo gli utili a progetti a carattere sociale, culturale e ambientale promossi da comitati di cittadini e associazioni locali, sia regolamentando la presenza degli host: possono pubblicare annunci soltanto i proprietari iscritti nei registri regionali che offrono un unico appartamento. Focus, che agli host fornisce servizi di pulizia impiegando lavoratori appartenenti in prevalenza alle fasce deboli, ha già raccolto decine di adesioni, sia a Genova che nell’entroterra: il capoluogo ligure è una delle sei città che saranno
incluse nell’offerta ricettiva della piattaforma già dal suo lancio, questa primavera.