Genova. Un Genoa da applausi quello che ha perso 2-3 contro la Lazio. Una partita bellissima, in cui il Grifone ha dimostrato davvero di essere una squadra trasformata. Chiamati sotto la curva dai propri tifosi a fine partita, i giocatori rossoblù hanno addirittura festeggiato come se fosse una vittoria. C’è voluta la squadra più in forma del campionato per mettere sotto gli undici messi in campo da Nicola. Bene anche l’ordine pubblico, che sino al Novantesimo è stato gestito senza problemi.
Primo tempo Lazio subito avanti
Acerbi, annunciato in formazione, ha un problema e lascia posto a Vavro. Nel Genoa Nicola sceglie Favilli come punta da affiancare a Sanabria.
Pronti via e la Lazio passa subito in vantaggio, penetrazione centrale di Marusic che si inserisce tra Souamoro e Masiello, resiste alla carica puntando sulla velocità e insacca davanti a Perin in uscita.
Il Genoa non subisce il colpo e ci prova subito, guadagnando un calcio piazzato da posizione interessante, ma il tiro di Schone, pur diretto in porta, è debole, Strakosha blocca senza problemi (6′).
Il Genoa gioca di prima ed è una novità quest’anno, ma a volte le giocate non sono precisissime.
È la lazio però a rendersi più pericolosa: verticalizzazone di Leiva per Caicedo che, pur defilato, riesce a tirare col sinistro, ma Perin gli dice di no, ben piazzato sul primo palo, con un grande intervento (14′).
Il Genoa gioca e la Lazio spesso è costretta al fallo, in uno dei tanti calci piazzati in favore dei rossoblù scaturisce l’occasione per il pareggio: punizione di Schone sul secondo palo, Favilli sembra un po’ sorpreso e colpisce di testa senza quasi saltare, è il palo a negare la rete (26′).
Schone per Sanabria che ha spazio, ma il tiro dalla distanza è debole e centrale, para Strakosha (33′).
Ora è la Lazio a difendersi, i rossoblù aumentano la pressione e vivono il momento migliore del primo tempo, con Ankersen che manca la deviazione determinante sottoporta su cross di Cassata (38′).
Ripresa: un Genoa mai domo
Si riparte senza cambi e la Lazio va subito vicinissima al raddoppio: Cassata lascia spazio a Milinkovic-Savic, che vede Immobile sul secondo palo e crossa preciso verso l’attaccante, che al volo trova l’esterno della rete, dando l’illusione del gol ai numerosi tifosi alle spalle della porta difesa da Perin. Il Genoa sembra meno attento dietro, forse deve ritrovare la trance agonistica che l’ha caratterizzato nell’ultima parte del primo tempo e prima rischia su destro di Luis Alberto (49′), è il preludio del raddoppio della Lazio, con Immobile che raccoglie una palla lasciata scorrere da Soumaoro, che tenta un colpo di tacco inutile per tentare di deviare il pallone (51′).
Doppio cambio per Inzaghi: fuori Leiva e Caicedo, dentro Cataldi e Correa (54′), ma la partita, bellissima, non è finita: Ankersen vede Cassata lasciato solo dalla lunetta e il centrocampista cala il carico da 10, un grandissimo gol dalla lunetta con destro a giro che si infila sotto l’incrocio (57′).
Ora il Ferraris è una bolgia e Nicola gioca il tutto per tutto: dentro Pandev e Iago Falque per Favilli e Ankersen e il macedone, accolto da un’ovazione, per poco non pareggia con un pallonetto di sinistro, che rischia di beffare Strakosha (59′).
Il Genoa reclama un calcio di rigore su presunto tocco di mano di Patric in area di rigore su tiro di Masiello, ma non sembra neanche esserci il silent check (67′). Un intervento duro di Soumaoro su Luis Alberto gli costa un cartellino giallo e la punizione decisiva per spegnere l’entusiasmo del Genoa: è l’ex Cataldi a mettere il sigillo sulla partita per l’1-3, spiazzando Perin. Nel frattempo Nicola butta in mischia Destro per un Sanabria che aveva dato tutto (74′).
L’ardore rossoblù, anche quello dei suoi tifosi, si spegne un po’ e la Lazio ne approfitta: Correa sfugge a Masiello e trova lo spazio per tirare, ma Perin respinge di pugno (78′).
La partita resta comunque aperta e all’89 Maresca utilizza il var per assegnare un calcio di rigore al Genoa: l’intervento di Lazzari con la mano su azione di Pandev viene sanzionato. Criscito spiazza Strakosha sotto la Nord per il 2-3. Nei cinque minuti di recupero il Genoa ci prova in ogni modo, mettendo alle corde la Lazio e rischiando di subite il quarto gol, con Perin che ci mette una pezza di pugno. Finisce così, sotto gli applausi scroscianti di una Nord che ha visto finalmente una squadra vera.
Genoa-Lazio 2-3
Reti: 2′ Marusic; 51′ Immobile; 57′ Cassata; 71′ Cataldi; 90′ Criscito (R)
Genoa: Perin, Biraschi, Soumaoro, Masiello, Ankersen (58′ Falque), Behrami, Shone, Cassata, Criscito, Favilli (58′ Pandev), Sanabria (74′ Destro).
A disposizione: Ichazo, Marchetti, Zapata, Barreca, Goldaniga, Falque, Jagiello, Eriksson, Rovella.
Allenatore: Nicola
Lazio: Strakosha, Patric, Vavro, Radu, Marusic, Milinkovic-Savic, Leiva (54′ Cataldi), Luis Alberto, Jony Rodriguez (62′ Lazzari), Caicedo (54′ Correa), Immobile.
A disposizione: Guerrieri, Proto, Lukaku, Quissanga, Parolo, Anderson, Adekanye, Minala, Vavro.
Allenatore: Inzaghi
Arbitro: Maresca di Napoli
Ammoniti: Masiello, Soumaoro (G); Leiva, Strakosha (L)
Spettatori: 5.174 paganti, 119.025 di incasso, 18.858 abbonati, 119.025 euro la quota gara.