Genova. È uscito dalla rianimazione ed è in buone condizioni Eduart Zyberi, il muratore albanese di 53 anni che venerdì ha ucciso la moglie Laureta e ha tentato di suicidarsi nell’appartamento dove lei lavorava come colf sulle alture della Valbisagno. L’uomo è ora ricoverato presso il trauma center dell’ospedale San Martino. Da quanto riferiscono i medici non risultano al momento particolari complicanze ma sarà comunque necessario attendere il decorso post-operatorio.
L’omicida resta piantonato con l’accusa di omicidio. Nei prossimi giorni, appena il suo stato di salute lo permetterà, sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari Alessia Solombrino che ha convalidato il fermo. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Elena Schiavetta. Anche l’autopsia era slittata a data da destinarsi vista l’impossibilità per l’operaio di ricevere le notifiche degli atti.
Dal letto di ospedale, tuttavia, Zyberi aveva già sostanzialmente confessato ciò che era apparso da subito chiaro ai poliziotti delle volanti intervenuti nella villa all’angolo tra via Terpi e via Furlani. A scoprire la scena di sangue era stato il padrone di casa, rientrato come sempre a casa dopo la giornata di lavoro. Dietro il delitto potrebbero esserci motivi passionali, ma lo scenario sarà più chiaro quando gli inquirenti potranno porre domande all’uomo.
I poliziotti, agli ordini del primo dirigente Stefano Signoretti, avevano raccolto diverse testimonianze tra i conoscenti e i familiari della coppia, sposata da 25 anni. Nessuno, neppure i figli, ha parlato di litigi o di separazioni.