Chiarimento

Coronavirus, per tornare a scuola non servirà il certificato medico (ma ci saranno eccezioni)

Il certificato medico non è necessario se l’assenza è riferibile al solo periodo di chiusura della scuola prevista da ordinanza

amiu scuola

Genova. Alla fine dell’emergenza coronavirus non servirà il certificato medico per tornare a scuola, a meno che prima di lunedì non siano siano state fatte assenze per malattia. A chiarirlo è una nota esplicativa di Alisa trasmessa all’ufficio scolastico regionale.

In altre parole l’assenza per malattia va considerata limitatamente ai giorni di frequenza scolastica, ovvero, da lunedì a venerdì, escludendo dal conteggio sabato e festivi, se nella stessa settimana. Il certificato medico non è necessario se l’assenza è riferibile al solo periodo di chiusura della scuola prevista da ordinanza, anche per periodi superiori a 5 giorni. Nel caso in cui, precedentemente alla chiusura della scuola per ordinanza, l’alunno fosse già stato assente, il certificato medico è obbligatorio solo se la famiglia non aveva già comunicato l’assenza per motivi differenti da malattia (ad esempio, settimana bianca, vaccinazione, motivi familiari, visite programmate ecc.).

Abbiamo voluto semplificare, dove possibile, la vita alle famiglie, ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina generale per evitare che venissero richiesti in modo indiscriminato certificati di malattia per giustificare l’assenza da scuola – sottolinea Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla sanità -. In questo modo, chi aveva già giustificato l’assenza per motivi diversi dalla malattia, non dovrà portare il certificato ma solamente l’autocertificazione che escluda di non aver soggiornato in aree a rischio o di aver avuto contatti con caso sospetti o confermati.”.

La decisione sull’apertura o chiusura delle scuole la prossima settimana non arriverà prima di domenica, come annunciato ieri da Toti e Viale, per essere sicuri di avere chiaro il quadro dei contagi. Al momento in Liguria non ci sono focolai autoctoni (tutti i casi confermati, cioè, hanno avuto contatti con le zone a rischio o con persone che arrivavano da quell’area) e l’orientamento potrebbe essere quello di una riapertura totale o parziale.

“Per ogni dubbio, è possibile contattare il pediatra di libera scelta, il medico di famiglia o il Nue 112. Il pediatra o il medico di famiglia, in caso di necessità del certificato medico per la riammissione a scuola, può valutare tramite triage telefonico del paziente, come previsto per l’112, se si rende necessaria o meno la visita in studio o domiciliare, ed eventualmente, trasmettere in via telematica il certificato alla famiglia”, conclude Viale.

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