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Coronavirus, il capogruppo Lega in Regione chiede controlli sugli studenti che tornano dalla Cina

Sulla falsa riga della polemica accesa da quattro governatori leghisti. Regione Liguria sta seguendo i protocolli inviati dai ministeri di Istruzione e Sanità

Conoscere il coronavirus

Genova. Il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale Franco Senarega ha presentato un ordine del giorno con il quale ha introdotto, in un certo modo, in via Fieschi la polemica lanciata dai governatori leghisti di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e della provincia autonoma di Trento. Il tema è quello relativo all’isolamento degli alunni che arrivino dalla Cina e tornino a scuola in Italia.

Senarega non parla di quarantena, come i suoi colleghi di partito, ma chiede “Misure di attenzione per il coronavirus nelle scuole della Liguria”. L’ordine del giorno impegna la giunta regionale ad attivarsi presso il Governo, i ministeri della Salute e dell’Istruzione e in tutte le sedi opportune “perché venga emanata una nuova circolare che precisi le modalità di gestione degli alunni e dei docenti, di qualunque nazionalità, di ritorno dalle aree affette dal coronavirus in Cina”.

“Infatti – spiega Senarega – sabato scorso i responsabili dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno evidenziato che sussiste il rischio ‘raro ma possibile’ di contagio anche da ‘soggetti asintomatici’. Tuttavia, nella circolare (prot.. n. 3187 del 1/1/2020) del ministero della Salute sussistono gravi lacune, soprattutto in riferimento alle modalità dei controlli di alunni e studenti che nelle ultime settimane hanno soggiornato in Cina. Addirittura, tale documento in pratica dice solamente ‘…si suggerisce che gli adulti facenti parte del personale scolastico (docenti e non), prestino particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezione delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.) …”.

Senarega sottolinea anche come “non venga indicato nemmeno l’organo ufficiale e i responsabili preposti a tali controlli e come essi debbano essere svolti nei confronti degli alunni e studenti che nelle ultime due settimane sono stati in Cina, ma che continuano ad avere accesso e a frequentare senza le opportune verifiche anche le scuole della Liguria. Molte famiglie liguri e il personale scolastico, a causa della genericità delle indicazioni contenute nella circolare ministeriale, non hanno quella serenità e fiducia che invece dovrebbero avere nel momento in cui affidano i propri figli alle istituzioni scolastiche”, conclude il capogruppo leghista.

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