Genova. “Nel 2003 con l’epidemia di Sars la Cina restò in stallo ma poi ripartì con un boom, io credo che capiterà di nuovo”. Così il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini prova a immaginare le ripercussioni future dell’emergenza Coronavirus sull’economia genovese, ma anche italiana e internazionale. “Non sono per ora troppo preoccupato – afferma – se la situazione sarà gestita bene, come credo faranno sia la Cina sia la Bce, i cali che si potranno registrare si potranno recuperare, ovvio che se invece l’emergenza dovesse durare non due o tre mesi ma prolungarsi e magari peggiorare la situazione può cambiare”.
Questo il commento a margine della presentazione dei dati di Confindustria Genova relativi al secondo semestre 2019. Come la città, anche la sua economia è resiliente. Così l’associazione degli industriali riassume l’andamento per le imprese genovesi. “Un anno difficile e turbolento ma tutto sommato con risultati soddisfacenti – sottolinea Guido Conforti, direttore del centro studi di Confindustria Genova – per via di alcuni fattori internazionali, a partire dai dazi, di una frenata della produzione industriale in tutta la zona Ue, dei consumi delle famiglie che sono fermi, degli investimenti bassi e volatili, però tutto sommato abbiamo dei segnali positivi”.
Rispetto agli ultimi sei mesi del 2018 – il periodo immediatamente successivo al crollo del Morandi – la fine del 2019 ha fatto segnare un +1,7% per il fatturato Italia, un +5,4% per il fatturato estero (la maggiore variazione tendenziale dal 2006), gli ordini Italia sono aumentati dell’1,8% mentre si registra un -2,3% sugli ordini Estero che rappresenta un campanello d’allarme, soprattutto se si tiene conto dello stop al deprezzamento dell’euro e dalle tensioni geopolitiche internazionali. Aumentati dello 0,2% gli occupati. “Un moderato sentiero di crescita” dicono da Confindustria.
Chi più chi meno. Con incrementi a due cifre in alcuni comparti come quello del traffico croceristico (passeggeri +10,3%). “Anche le industrie legate alla tecnologia, all’innovazione, all’informatica tengono e vedono un buon aumento del fatturato – afferma il presidente genovese di Confindustria Genova Giovanni Mondini – anche il porto, tutto sommato, se pensiamo alle difficoltà legate alle infrastrutture che anche quest’anno sono state pesanti, tiene, vanno meno bene alcuni settori il cui campione è comunque un po’ più ristretto come quelle legate alla finanza e assicurazioni e alla sanità”.
Dal lato del movimento turistico nel periodo luglio-novembre gli arrivi dei turisti nella città metropolitana sono aumentati del 5,1% e le presenze dello 0,9% rispetto al secondo semestre 2018. Ma i numeri sono in aumento anche rispetto al 2017.
“Adesso ci troviamo a un inizio 2020 tra fiducia e incertezza” afferma il direttore del centro studi di Confindustria Genova. Le imprese genovese si attendono un aumento del +0,7% del fatturato, un +1,4% sugli ordini, un calo dello 0,1 sulle export e un aumento dello 0,6% degli occupati. “In questo quadro – conclude Conforti – non ci attendiamo grandi colpi di scena, ma in particolare il dato sull’occupazione è incoraggiante”.