Le misure

Coronavirus ad Alassio, pronta la quarantena per l’hotel Bel Sit e l’albergo vicino

Iniziano le misure di isolamento da parte del personale Asl 2

bel sit coronavirus Alassio

Alassio. Alassio. Stanno per scattare le misure speciali ad Alassio dopo il caso della donna probabilmente colpita dal Coronavirus, in attesa del responso definitivo dall’Istituto Spallanzani di Roma (Istituto nazionale per le malattie infettive).

Da pochi minuti è arrivato personale dell’Asl 2 Savonese per disporre la quarantena dell’alberto Bel Sit nel quale alloggiava la signora 72enne di Lodi, secondo la procedura prevista sull’emergenza sanitaria in atto: sono stati raccolti nominativi e numeri di telefono di tutti gli alloggiati nell’hotel, con le relative indicazioni sulle loro condizioni di salute.

La novità rispetto al quadro iniziale è che l’isolamento dovrebbe riguardare anche l’albergo vicino, l’hotel “Al Mare”, un provvedimento reso necessario considerata la situazione complessivo e a titolo precauzionale. I due alberghi sono infatti della stessa proprietà, hanno servizi e spazi condivisi, motivo per cui la quarantena sarà estesa anche al secondo hotel alassino.

Dunque proprietari, dipendenti e ospiti in isolamento obbligatorio. Ovviamente gli accessi ad entrambe le strutture ricettive sono bloccate: nei momenti di ispezione e verifica della Asl 2, ad esempio, è stato impedito ad un postino di entrare.

Resta il clima di panico e paura, in attesa del test definitivo sulla donna residente nella provincia di Lodi che alloggia nella Cottà del Muretto dall’11 febbraio scorso.

I nostri colleghi di IVG.it hanno seguito in diretta la situazione, davanti all’albergo alassino che per ora non è stato dichiarato in quarantena. E’ stato, infatti, un susseguirsi di smentite e conferme sugli esami ai quali è stata sottoposta la signora lombarda: prima test negativo, poi positivo, ed ora si attende l’ultimo responso dall’Istituto Spallanzani di Roma (Istituto nazionale per le malattie infettive), ovvero il controtest per accertare o meno il contagio della donna che farebbe scattare le misure straordinarie previste dall’emergenza sanitaria in atto.

“Abbiamo seguito tutte le precauzioni indicate e tutte le misure previste dall’emergenza” affermano dall’hotel di Alassio, che sta vivendo momenti e ore davvero difficili.

Sono 30 i lombardi della provincia di Lodi arrivati nella struttura alassina e rimasti bloccati nella Città del Muretto visto il divieto di accesso nelle aree con focolai deciso dal Governo: una di loro si è autodenunciata all’insorgere dei primi sintomi influenzali, con il trasferimento all’ospedale San Martino di Genova, dove è stato allestito l’hub deputato per la gestione dell’emergenza a livello regionale.

Ora si attende il responso dello specializzato istituto romano, se la donna sia affetta o meno dal virus. E intanto si diffonde a macchia d’olio il panico in tutto il ponente savonese per le tante persone provenienti dalle aree del Nord Italia a rischio e rimaste nelle località della riviera ligure in questi giorni.

Più informazioni
leggi anche
Generica
Una turista
Coronavirus, c’è un primo caso di contagio conclamato in Liguria
ospedale albenga
Esclusiva genova24
Coronavirus ad Alassio, contagiata al pronto soccorso e dimessa come una “normale” paziente. La Regione smentisce
Coronavirus, sul treno fantasma coi pendolari Genova-Milano: cronaca di un viaggio surreale
Reportage
Coronavirus, sul treno fantasma coi pendolari Genova-Milano: cronaca di un viaggio surreale
Coronavirus ad Alassio
In ambulanza
Coronavirus ad Alassio, anche una bambina e tre donne trasferite al San Martino
Coronavirus ad Alassio
Esperti
Coronavirus, gli infettivologi: “Due casi importati dalla Lombardia, ora bloccare la catena epidemica”
Coronavirus ad Alassio, tensione negli alberghi in quarantena
Prevedibile
Coronavirus, disdette a raffica negli alberghi in Riviera: allarme per i lavoratori del turismo

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.