Genova. “Mi dispiace tantissimo, sono molto legato a Napoli, chiedo io scusa a tutti i napoletani, i tifosi della Sampdoria non sono così, forse erano arrabbiati con l’arbitro e si sono lasciati andare a questi cori”. Claudio Ranieri si riferisce ai cori di discriminazione territoriale che si sono sentiti forte e chiaro soprattutto nel secondo tempo, dopo che la partita si era scaldata dopo alcune decisioni del direttore di gara contestate dal pubblico. Sulla prestazione dell’arbitro, a livello di gestione della partita, Ranieri mantiene l’aplomb ma fa capire perfettamente il suo pensiero: “Un’altra domanda? Sono bravo, ho i capelli bianchi…”.
Sulla partita c’è grosso rammarico: “Peccato, abbiamo fatto una partita gagliarda, volitiva, di intensità e di sufficiente qualità, tranne i primi 20 minuti. Con squadre come il Napoli il prezzo da pagare quando sbagli è molto alto. Complimenti a loro ma anche a noi, che siamo vivi”.
I cambi sono stati forse decisivi in negativo: “Non ci hanno permesso di schermare al meglio Demme”. La difesa ha ancora amnesie importanti concentrate in alcune partite: “Sembra la legge del tutto o del niente, ci sono situazioni dove non siamo così concentrati, non so spiegarmelo. Sembra che dobbiamo prima subire per poi reagire, ma perché? Non è un caso che dopo i due gol subiti abbiamo cominciato a fare i movimenti provati in settimana in difesa”.
Sul primo gol, con il fumogeno a disturbare l’azione in area di rigore, Ranieri non si sbilancia: “Non ho ancora parlato con i ragazzi, ma è stato bravo Milik, non il fumogeno, dovevamo essere più arcigni, più duri nella marcatura”. Non se la prende invece con Ramirez per il palo clamoroso colpito da due passi: “Ha fatto la cosa più giusta, c’erano il portiere e un altro giocatore a terra, ha colpito la palla come doveva colpirla”.
Ora sabato la Sampdoria va a Torino contro i granata, che in settimana cambieranno l’allenatore: “Ci andiamo con lo stesso spirito, speravamo di fare punti in casa, ma non ci siamo riusciti. È chiaro che il Torino non è quello visto ultimamente. Dobbiamo essere bravi a nuotare e saperlo fare anche nel mare periglioso”.