Genova. Il settore agrituristico ligure non sta passando indenne alla psicosi coronavirus in atto, con l’arrivo delle prime disdette di prenotazioni da Levante a Ponente.
Lo comunica Coldiretti Liguria dopo un primo monitoraggio sul territorio.
Le strutture ricettive alternative all’albergo, tra cui spiccano appunto gli agriturismi, avevano chiuso lo scorso anno con il segno positivo (+4,5% di arrivi).
Dallo scorso weekend le strutture agrituristiche stanno ricevendo le prime chiamate per annullare pernottamenti, pranzi e cene, oltre a vari momenti conviviali.
“A oggi la preoccupazione degli operatori agrituristici è alta – affermano in una nota congiunta il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – essendo ormai alle porte l’inizio della stagione che ogni anno richiama, nella nostra regione, viaggiatori da ogni parte del mondo. Fino a novembre 2019, i turisti che hanno scelto la Liguria erano in crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente: è importante continuare a sostenere questo incremento dettato dal valore culturale e ambientale che la nostra regione possiede nell’immaginario comune, e favorito dalla notorietà, conquistata negli anni, grazie al lavoro degli imprenditori locali. Purtroppo il calo di presenze che si sta registrando genererà, in termini economici un grave danno, sia alle strutture agrituristiche sia all’indotto, ed è per questo che come Coldiretti Liguria chiediamo che vengano predisposte misure adeguate a sostegno del settore, in modo da favorire una veloce ripresa dell’operatività del comparto”.