Genova. Degli oltre 62 mila iscritti al gruppo Facebook Autostrade Chiare in largo Pertini questo pomeriggio si sono presentate poco più di 200 persone, forse 250. Ma quelli che arrivano fanno la fila al banchetto allestito dal comitato per iscriversi e partecipare alle iniziative che saranno portate avanti.
“E’ difficile portare la gente fuori dal web – commenta il presidente del comitato Luca Ternavasio – urlare la propria protesta digitando su una tastiera è sicuramente più semplice che prendersi l’impegno di venire qui e metterci la faccia. noi ce la mettiamo e speriamo di essere un esempio”. Il presidente è comunque soddisfatto: “In tanti si stanno iscrivendo perché è un problema che riguarda tutti noi, che percorriamo strade a rischio crollo o cadute di volte o lamiere”.
Dopo la manifestazione di oggi il comitato Autostrade chiare vuole chiedere un incontro al ministero dei trasporti: “Vogliamo contattare il Mit per chiedere che i controlli vengano fatti da terze parti e in maniera completa, non come quelli del superperito del Mit Placido Migliorino e quando faranno finalmente questi controlli e vedremo il grado di sicurezza di viadotti e gallerie, capiremo cosa intende fare il ministero, vale a dire se chiuderle e quindi uccidere un’economia regionale e soffocare il secondo porto più grande d’Europa oppure farci percorre un viadotto con il rischio che ci crolli sotto i piedi”.
Tra partecipanti al presidio anche diversi esponenti politici, dal sindaco commissario Marco Bucci al governatore Giovanni Toti, dai consiglieri regionali del M5S, al presidente del municipio Valpolcevera Federico Romeo al senatore ex M5S Gianluigi Paragone. In piazza anche i comitato dei parenti delle vittime di ponte Morandi che hanno stretto un sodalizio con il comitato che ieri ha partecipato alla manifestazione in ricordo delle 43 vittime a un anno e mezzo dal crollo.