Genova. Oggi è un parallelepipedo di cemento in rovina, in una strada che per via dei cantieri del nuovo ponte ha cambiato quasi del tutto i suoi connotati, ma presto la palestra di via Porro tornerà a essere un punto di riferimento per il territorio in base a un accordo siglato tra Comune di Genova, Hitachi Sts (ex Ansaldo Sts) e Rfi. Lo schema di protocollo è stato approvato solo recentemente da una delibera della giunta Bucci e prevede che le ferrovie cedano per 9 anni in comodato d’uso l’edificio di loro proprietà all’amministrazione pubblica.
Prima però, a sue spese, Rfi dovrà attuare alcuni interventi di risanamento e di messa a norma dell’edificio che, spiegano da ferrovie, inizieranno a breve e saranno portati a termine entro la fine del 2020. Hitachi Sts contribuirà con 40 mila euro nel secondo semestre del 2020 e a termine lavori di cui altri 10 mila euro nel 2021. Il Comune di Genova contribuirà con risorse finanziarie proprie .
La palestra di via Porro, che in futuro rientrerà nell’ambito del grande disegno del “cerchio rosso” per il Sottoponte ideato dall’architetto Boeri diverrà un polo di aggregazione sociale. “Una delle idee è di mantenerla proprio come palestra – spiega l’assessore alle Politiche sociali Francesca Fassio – ma di fatto sarà uno spazio polivalente le cui caratteristiche saranno discusse e definite anche con gli stessi cittadini”.
Un protocollo simile, nell’ambito della progettazione denominata “Oltre il ponte…” per risarcire i quartieri colpiti dal crollo del Morandi, è stato siglato nei mesi scorsi anche con Compagnia di San Paolo, che ha finanziato molte iniziative socioculturali, e con la Fondazione Costa Crociere, che pagherà la realizzazione di una “casa di quartiere”. Anche in questo caso si tratta di aziende che a Genova hanno ruoli di primo piano, Hitachi ha realizzato i convogli della metropolitana di Genova e in futuro potrebbe essere tra i protagonisti della linea leggera in Val Bisagno. Rfi è il soggetto principale del potenziamento della rete su ferro, dal nodo di Genova – per cui si attende la ripartenza dei lavori – al terzo valico ferroviario.