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Saldi al via dal 4 gennaio, la preoccupazione dei commercianti: “Troppo vicini al Natale”

Confcommercio Genova lancia l'allarme: "Difficile trovare novità se tutto è già stato scontato. Così i saldi perdono significato"

saldi invernali

Genova. Prenderanno il via sabato 4 gennaio, in Liguria e in gran parte delle regioni italiane, i saldi invernali 2019. Secondo la tradizionale indagine condotta ogni anno su scala nazionale da Swg per Confesercenti, il 41% degli italiani ha già programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 168 euro a persona.

L’interesse da parte delle famiglie rimane elevato: i saldi invernali si confermano l’evento commerciale più atteso dell’anno, con una percentuale di consumatori decisi ad acquistare superiore di 8 punti a quella dell’ultimo Black Friday. Complessivamente, si registra una lieve riduzione dell’appeal rispetto ai saldi invernali del 2019, che hanno visto la partecipazione del 48% degli italiani. Aumenta invece dal 37 al 41% la quota di consumatori che deciderà se acquistare sul momento, in base alle offerte.

Sul risultato pesa, in primo luogo, un meteo invernale più mite del solito in molte aree di Italia. Ma anche la concorrenza da parte della bulimia di promozioni prenatalizie e natalizie cui sono stati sottoposti i consumatori, a partire proprio da un Black Friday particolarmente ravvicinato, caduto a meno di un mese dal Natale.

“Pur essendo stato un Natale tutto sommato in linea con le aspettative, l’eccesso di attività promozionali, alcune volte anche oltre il limite consentito dalla normativa, rischia di andare a svilire in parte il significato originario dei saldi – puntualizza Francesca Recine, presidente di Fismo Confesercenti Genova -. Difficile, infatti, trovare reali novità, se tutto è già stato scontato. È quindi necessario effettuare una seria riflessione, a partire dall’utilità di un inizio delle vendite ribassate così a ridosso del Natale. Se si trattasse infatti di un vero saldo di fine stagione, avrebbe sicuramente un appeal diverso.

“Più in generale – aggiunge Recine – questa continua corsa allo sconto non fa sicurtamente bene al comparto, generando confusione anche nel consumatore: è necessario rilanciare il settore valorizzando la qualità del prodotto e sensibilizzando i consumatori ad una maggiore consapevolezza per quello che si acquista, come altri settori hanno saputo fare in questi anni”.
Tornando all’indagine di Confesercenti Swg, la media di 168 euro di spesa nasconde in realtà una forte polarizzazione: il 43% acquisterà per meno di 100 euro, mentre il 47% spenderà tra il 100 ed i 300. Solo il 6% ha previsto una spesa tra i 300 ed i 500 euro, mentre il 4% più di 500 euro. Nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici, scelti dai consumatori 8 volte su 10: il 33% degli acquisti dei saldi avverrà infatti in una grande catena o presso negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, cui si rivolgeranno il 28% dei clienti. Il 22% sceglierà infine un outlet, mentre solo il 17%, invece, cercherà l’affare scontato sul web.
Quest’anno, in cima ai desideri degli italiani ci sono le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’è anche un 15% in cerca di borse ed un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture.
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