Ambiente

Presentato il nuovo Atlante degli habitat marini della Liguria

Posidonia

Genova. Presentata oggi la nuova edizione dell’Atlante degli habitat marini della Liguria realizzato grazie all’impegno di Regione Liguria. Si tratta della cartografia delle praterie di posidonia oceanica e dei principali popolamenti marini costieri, in un volume aggiornato su scala regionale utile a progettisti di opere a mare e rivolto a chi pratica attività subacquea.

L’Atlante, pubblicato dal 2006 sotto forma di 83 tavole cartografiche a colori in scala 1:10.000, giunge oggi alla sua terza edizione, con numerosi aggiornamenti riguardanti la linea di costa, l’indicazione delle profondità, la perimetrazione del piede delle scogliere e la perimetrazione delle praterie di Posidonia oceanica.

La nuova edizione si presenta in formato cartaceo solo per la rappresentazione delle tavole cartografiche, mentre il testo dedicato agli aspetti descrittivi e agli aspetti metodologici, che sono parte integrante della mappatura, è a disposizione in formato digitale (come anche la cartografia interattiva in formato Gis e WebGis) sul portale ambientale ligure.

“Orgogliosi del lavoro di aggiornamento costante svolto dal Settore regionale Ecosistema Costiero e Acque dal 2006 ad oggi – dichiara l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Giacomo Giampedrone – che riguarda non solo la costa ligure ma anche la messa in luce di nuovi habitat, in precedenza meno noti ma che oggi, grazie a un notevole sviluppo delle tecnologie e iniziative di studio, è stato reso possibile. Un progetto fortemente voluto da Regione Liguria che si inserisce in un contesto più ampio di tutela dei fondali e habitat marini: già l’anno scorso, nell’ambito del progetto comunitario di cooperazione Italia Francia Marittimo NEPTUNE, Regione Liguria aveva stanziato 118mila euro per la realizzazione di infrastrutture volte a una fruizione subacquea corretta e sostenibile dell’area di tutela marina di Capo Mortola, nel comune di Ventimiglia. Il nostro obiettivo è quello di favorire lo sviluppo delle diverse realtà di questo settore, come il diving – prosegue Giampedrone – attraverso una valorizzazione del patrimonio naturale sommerso che ne consenta una fruizione turistica sempre nel rispetto della sostenibilità ambientale”.

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