Genova. Scatta una perquisizione ordinaria e i detenuti di due camere del carcere di Marassi insorgono protestando e arrivando a lanciare contro gli agenti della penitenziaria alcuni fornelletti a gas. Durante la perquisizione, avvenuta stamani, è stato trovato un caricabatterie per cellulare, oggetto vietato in carcere.
La notizia è stata resa pubblica dal sindacato di polizia penitenziaria Uilpa che parla del carcere come di una “polveriera”. “E’ di ogni evidenza – dice il sindacalista Gennarino De Fazio – che il ministro Bonafede e il governo tutto non possano continuare a far finta di nulla. Mentre si blocca la prescrizione e si inaspriscono le pene per alcuni reati non si può continuare a bypassare il problema carceri, con il sovraffollamento che continua a lievitare di mese in mese e, soprattutto, un sistema gestionale, detto a custodia aperta, che non garantisce la sicurezza e rende di fatto invivibili le carceri per gli stessi reclusi”.
“Per quanto ufficialmente riferito dal Capo del DAP Basentini anche nel corso dell’audizione in commissione parlamentare antimafia resa il 6 giugno 2019 – afferma ancora il leader della UILPA Polizia Penitenziaria –, la riorganizzazione dei circuiti detentivi e dei sistemi custodiali sarebbe pronta e allo studio degli uffici ministeriali da prima dell’estate scorsa; allora viene da pensare che pure su una materia delicata come quella delle carceri nel governo possano vigere i veti incrociati rispetto ai quali per qualcuno è meglio non decidere. Ma di certo, fra continue aggressioni al personale, disordini e, per non farsi mancare nulla, non rarissime evasioni, è a rischio la tenuta dell’intero sistema”.