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“Non andate nei negozi cinesi”, la fake news che vola sulle chat: ed è subito coronavirus fobia

L'unica cosa di virale è, appunto, questa bufala

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Genova. “Consiglio medico sanitario: non andare nei negozi cinesi fino a quando il virus sarà circoscritto e sconfinato”. Queste sono le parole chiave di un messaggio che si sta diffondendo sulle chat di whatsapp in queste ore, ma che non è altro che una fake news.

Di virale in questa storia, infatti, c’è solo la fobia che sta suscitando, mescolando false informazioni alla mancanza di approfondimento sulla questione: l’appello “a scopo protettivo della salute nazionale”, come si legge nel messaggio, sarebbe dettato dal fatto che i molti commercianti cinesi sono passati per “ovvi motivi di business” per Wuahan, la città considerata epicentro della supposta epidemia.

Supposta sì, perché ad oggi si contano 4,648 casi confermati casi con 106 morti, per una popolazione, quella cinese di circa 1,3 miliardi di persone, con un’incidenza, quindi, del 0,00035%. Mentre la sola Wuahan fa 11 milioni di persone, con quindi una incidenza del virus del 0,04%. Laggiù, a oltre 7 mila chilometri da noi: per chi vive a Genova rimane più pericoloso attraversare la strada, o andare in autostrada.

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Da noi, ad oggi, non sono stati confermati casi di influenza, e in tutti gli aeroporti internazionali italiani sono state predisposte misure preventive di controllo e monitoraggio per chi arriva dalla Cina. Tutte le Aziende sanitarie del paese son state allertate, ma, soprattutto ad oggi non ci sono casi segnalati in Europa. Il messaggio, quindi, è una fake news, una bufala che ammanta fonti mediche, che ma che nei fatti non ha nessun tipo di fondamento se non quello dello fobia.

Anche la Alisa, Regione Liguria, raccomanda di seguire le sole indicazioni provenienti dal ministero della Salute e dalle autorità regionali competenti in materia sanitaria: “Il sistema di sorveglianza regionale è pienamente operativo e non rileva, al momento, nessun allarme o pericolo per la salute dei cittadini liguri”.

“Il sistema sanitario ligure è pronto per affrontare eventuali casi sospetti di nuovo coronavirus ma, fino ad ora, non vi è motivo per generare inutili allarmismi – sottolinea Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla sanità. Raccomando, per ogni dubbio o necessità, di rivolgersi al 118 o al proprio medico curante. Ricordo infine, che il ministero della Salute ha potenziato il numero 112 per rispondere alle domande, anche sul tema del coronavirus”.

Non ci sono inoltre, al momento, limitazioni o restrizioni al consumo di cibo proveniente direttamente dalla Cina: con richiamo alle indicazioni ministeriali, si raccomanda comunque di seguire pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e bevande non imbottigliate).

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