Genova. Estrarre, trattare e consumare GNL produce grandi quantità di gas serra, tanto da azzerare il vantaggio delle minori produzioni di gas da combustione dei carburanti a base di petrolio.
A dirlo il Council on Clean Transportation, che nei primi giorni dell’anno ha pubblicato uno studio, scaricabile a questo link, che analizza tutto il ciclo vita di quello che è destinato ad essere il carburante navale del futuro.
Il paper traccia un bilancio comparando l’impatto dei carburanti oggi disponibili sul mercato, il cui risultato è che, se da un lato la trazione a GNL produce in uscita dai motori delle navi una minor quantità di gas nocivi come la CO2, i NOx e particolati, dall’altro può contribuire maggiormente al riscaldamento globale.
Il GNL, infatti, è per la maggior parte composto da metano, un potente gas serra capace di trattenere calore in atmosfera anche 86 volte rispetto all’anidride carbonica, in un ciclo ventennale.
Lo studio, inoltre, prova a mettere in relazione la crescita del “parco navi” mondiale con il consumo di risorse sia per adattare il mercato, sia per mantenerlo, arrivando a concludere che in ottica di contenimento dei gas serra la scelta di conversione globale al GNL potrebbe allontanare, e non di poco, dagli obiettivi climatici allo studio in questi anni.