L'analisi

La Sampdoria ed il calcio verticalerisultati

La similitudine del calcio di Ranieri con quello del "paron" Rocco, il mister che portò il Padova al terzo posto in campionato ed il Milan a vincere la prima Coppa dei Campioni per un team italiano

Sampdoria Vs Roma

Genova. Uscire imbattuti da San Siro non è mai stato facile... Sessantamila tifosi che spingono all’attacco i rossoneri e fanno pressioni sull’arbitro ad ogni contatto fisico (vedi oggi ben sei blucerchiati ammoniti).

Devi metterci testa e cuore, quello che hanno fatto oggi i ragazzi di Ranieri, in un canovaccio che ha ricordao il Padova di “ParonRocco di tanti anni fa.

Una difesa arroccata attorno a Colley e Chabot (nei panni di Blason e Scagnettato), ed un centrocampo di maratoneti, con Thorsby a mordere le caviglie a tutti… Peccato che davanti oggi non ci sia stato un trio come Hamrin, Brighenti e Rosa, capace di portare quel Padova, nel 57/58, ad un inaspettato terzo posto in campionato.

Determinante l’infortunio che ha messo fuori causa Ramirez, la cui capacità di inventare calcio sarebbe stata probabilmente decisiva nel secondo tempo, con un Milan sbilanciato in avanti e quindi fragile in difesa.

Gabbiadini merita un plauso per averci provato tre volte a bucare Donnarumma, ma il “portierone” milanista ha fatto due miracoli, mentre nel terzo tentativo, il pallone calciato da Manolo è finito in gradinata.

Insomma, checché ne dica Pioli, il Milan ha fatto il gioco, ma i goal ha rischiato di farli la Sampdoria.

Ora arriva il  Brescia e sarà doveroso, pensare innanzi tutto a non perdere, prima di cercare di vincere.

Ai lombardi mancheranno Tonali e Cistana, ma anche al Doria mancherà il gigantesco Colley e tenuto conto dell’assenza di Ferrari, restano disponibili (come coppia centrale) solo Chabot e Murillo… ma con quale spirito entrerà in campo il colombiano, lasciato in panchina anche al Meazza?

La soluzione? Chiudere al più presto per il danese Simon Kjaer, che vuole lasciare l’Atalanta e buttarlo subito in mischia, se davvero Murilllo fosse destinato ad andare a giocare in Turchia (ma in tal caso dai bergamamschi bisognerebbe prelevare anche Ibanez).

Poi, come ciliegina sulla torta, Carlo Osti potrebbe fare un pensierino a Gregoire Defrel (preferibile a Marko Pjaca), sicuramente pentito di aver scelto il Sassuolo, quest’estate.

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