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Il bilancio di Capodanno a Genova: tre feriti per i botti, a Marassi uomo perde tre dita

Dalla mezzanotte in poi la centrale del 118 ha gestito quasi 150 interventi, ad aggravare la situazione l'epidemia di influenza e gli eccessi a tavola

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Genova. È di tre persone ferite e decine di intossicati da alcol il bilancio della notte di Capodanno in città, particolarmente pesante rispetto agli anni scorsi. Il caso più grave in corso De Stefanis, a Marassi, dove un uomo sui quarant’anni ha subito l’amputazione di tre dita di una mano a causa dello scoppio di un petardo. Portato in codice rosso all’ospedale San Martino, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

I botti di fine anno hanno mandato all’ospedale anche un 18enne di Rivarolo, ferito a un occhio e portato al Villa Scassi di Sampierdarena, e un altro giovane a Struppa con lesioni più lievi. Un vigile urbano è finito al San Martino per l’irritazione provocata da uno spray urticante, vietato nelle zone della festa in centro. Un altro giovane è andato all’ospedale per un’aggressione, verrà dimesso tra cinque giorni.

Molti gli incendi, anche se non di grave entità, provocati dal materiale esplosivo che è stato largamente utilizzato nonostante le ordinanze che lo impedivano. I vigili del fuoco sono intervenuti per domare roghi di sterpaglie in via Ferrara a San Teodoro, in via Albaro, in via Ovada a Voltri dove le fiamme hanno interessato un demolitore di veicoli e in varie zone della città per cassonetti in fiamme.

Tanti i giovani e meno giovani soccorsi perché avevano esagerato con l’alcol, soprattutto in centro storico, cuore pulsante della festa. Tra loro per fortuna non sono stati registrati casi di coma etilico. Ad aggravare il bilancio anche i tanti anziani alle prese con malori di tipo influenzale e le persone colte da problemi gastrointestinali dopo il cenone (due con una sincope post-prandiale al San Martino). In tutto la centrale del 118 di Genova ha gestito dalla mezzanotte all’alba ben 148 interventi. Nottata più tranquilla, invece, nel Tigullio dove i soccorritori hanno fatto gli straordinari soprattutto per via dei malanni di stagione.

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