Genova. Aperta una nuova inchiesta per disastro colposo, per ora contro ignoti, dalla procura di Genova, dopo il crollo di parte della volta della galleria Berté, sulla A26 tra Masone e Voltri.
Sono Marcello Maresca e Massimo Terrile i pm incaricati di seguire le indagini che potranno evidenziare non solo cosa sia accaduto in quel tunnel dove il 31 dicembre il distacco di materiali solo per un caso fortuito non ha colpito macchine in corsa, ma anche se la rete delle gallerie autostradali sia stata oggetti di controlli efficaci e corretti. Così come avvenuto per ponti e viadotti l’inchiesta potrebbe presto allargarsi e coinvolgere tecnici e dirigenti.
Proprio i tecnici Spea che avevano firmato per Autostrade l’ultima relazione relativa alla galleria Berté – definendola, nel corso 2019, non a rischio – sono stati sospesi. La decisione è stata presa all’indomani del crollo dagli stessi vertici rinnovati di Spea ed esclusivamente nei confronti dei due dipendenti.
Per i controlli sulla rete di tunnel in Liguria che, assicura Aspi, si svolgeranno nel giro di due mesi anziché i tre previsti, non sarà utilizzata la controllata Spea ma una società esterna. La stessa misura era già stata decisa per i controlli relativi ai viadotti dopo lo scandalo dei report falsati.
La galleria Berté resta chiusa e quindi per chi viaggia sulla A26 sono stati attivati scambi di corsia e riduzione di carreggiate nel tratto tra Masone e il bivio con la A10.