Genova. “Smentisco categoricamente, l’opzione dinamite per la demolizione della Diga di Begato non esiste”. E’ perentorio l’assessore comunale ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi in merito alla possibilità che per abbattere gli edifici di edilizia popolare in via Maritano venga utilizzato l’esplosivo.
Il “super-assessore” di Tursi, oltre a sottolineare il ruolo del Comune nel finanziamento e nella gestione della partita, ribadisce quindi la volontà politica più volte espressa anche dalla Regione e da Arte. Niente esplosioni ma uno smontaggio meccanico, “a fette”.
Il ritorno in scena dell’opzione dinamite, tuttavia, è legato alle maglie molto aperte del bando di assegnazione della demolizione che di fatto non esclude alcuna tecnica e impone come criterio di scelta quello della migliore offerta economica.
Il bando scade il 25 febbraio. Pochi giorni dopo si conoscerà il nome di chi abbatterà i “mostri” della Valpolcevera. L’appalto vale 5,5 milioni.