Genova. I depositi chimici di Multedo trasferibili a Sampierdarena, nell’area del terminal Messina, nel giro di due anni, con l’apporto di alcune misure compensative tra cui le tanto discusse e attese barriere fonoassorbenti su Lungomare Canepa.
Questo sarebbe il primo responso dal soggetto incaricato di studiare i ricollocamento degli impianti di stoccaggio delle materie chimiche in area portuale, che però deve ancora avere il via libera definitivo con i pareri di Enac, l’ente nazionale aviazione civile, e del Comune di Genova.
A dirlo il presidente di Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini: “Si deve verificare la compatibilità con la città più che con l’aeroporto, che è un ulteriore fattore di rischio – spiega a Genova24 – potrebbe infatti esserci l’impatto di un aereo con merci pericolose situate vicino al centro abitato. I criteri sono stati molto numerosi e pervasivi, di carattere ambientale e salute, criteri di accessibilità nautica lato mare e lato terra, sostenibilità tecnica ed economica e anche per l’ attività tuttora in corso che durerà per qualche mese”.
Ma non solo: si sta lavorando anche sul lato della “accettabilità sociale, che si coniuga anche con eventuali misure compensative, sia per le aree che vengono lasciate libere, sia quelle dove sorgeranno i depositi”.
E proprio su questo sul piatto vengono lanciati diverse idee e proposte, che potrebbero coinvolgere Sampierdarena: “Barriere fonoassorbenti in Lungomare Canepa, misure di verde pubblico di attenuazione impatto attività industriale per abitanti vicini”. Decisioni che saranno valutate dagli enti pubblici, e quindi dal Comune di Genova, secondo quel “puzzle” di cui lo stesso Marco Bucci, nei giorni scorsi, aveva parlato per quanto riguarda la nuova geografia all’interno del porto di Genova.
Dal punto di vista tecnico, secondo il presidente dell’Autority, non dovrebbero essere problemi insormontabili, e i lavori potrebbero durare due anni: “Al momento ci sono 20 mln euro per sostenere l’investimento, potrebbero anche crescere, ma è già un importo in parte utilizzabile per questo”.
A Superba e Carmagnani la soluzione andrebbe bene? “È un’area accettabile, saranno loro a dare i dettagli”. Dettagli che dovranno arrivare anche da Msc, uno dei principali vettori del porto di Genova, che vedrebbero arrivare a pochi metri gli impianti a rischio di incidente rilevante: “Va un po’ dettagliato l’accordo, noi ora stiamo verificando la fattibilità dal punto di vista di salute e ambiente, poi ci sono convenienze economiche da valutare”.