Genova. “Portare più gente possibile nelle piazze e anche alle urne e risvegliare gli animi come già è accaduto a Bologna”. E’ questo il primo obiettivo che si danno le sardine genovesi giunte a loro secondo appuntamento pubblico dopo la grande manifestazione di novembre in piazza De Ferrari. A spiegarlo Roberto Revelli, uno dei promotori del movimento genovese.
Per tutto il resto ci sarà tempo, anche per valutare se le sardine potranno diventare un partito, o proporsi con una propria lista civica alle prossime Regionali: “Non sarà questo il tema dell’incontro di questa sera – assicura Valeria Raso, anche lei tra i promotori – come interverremo in vista delle prossime elezioni lo discuteremo al nostro interno, ma al momento non possiamo escludere nulla”. Quello che è evidente è che il voto in Emilia Romagna ha cambiato qualcosa anche per le sardine: “La gente anziché stare a casa sul divano è andata a votare e questo è senza dubbio un grande risultato” ricorda Revelli.
Il teatro della Tosse a dire il vero non è gremito. Sono circa 200 i partecipanti all’acquario delle idee”, numeri ben diversi dagli 8 mila di piazza De Ferrari, ma la decisione di un evento al chiuso, forse per molti meno attrattivo, è stata presa per riflettere, con un’alternarsi di interventi e musica sul palco, sulle tematiche che il movimento è intenzionato a portare avanti: “L’antifascismo, la non violenza, la solidarietà, l’inclusione, la sanità e la cultura solo per citarne alcuni”. Nella serata è stato anche presentato l’evento del 1 marzo: “Lo abbiamo chiamato ‘Tutti sullo stesso treno’ spiega ancora Revelli – sarà un treno che percorrerà tutta la Liguria dall’estremo levante all’estremo ponente per portare, vagone per vagone, le nostre tematiche. Ci piacerebbe riuscire a sconfinare in Francia ma ancora è chiaro se sarà possibile”.
Pochi i politici presenti: solo il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino e il consigliere comunale di Lista Crivello Enrico Pignone. In sala era presente invece Aristide Massardo, ex preside di Ingegneria che aspira a candidarsi alla carica di governatore della Liguria: “Anche se ormai ho più il fisico dello squalo che della sardina, ero già in piazza De Ferrari a novembre e mi incuriosisce capire come evolve il movimento – spiega – E’ interessante che ci sia un movimento di opinioni. In Emilia-Romagna ha fatto molto, ma è un mondo molto diverso dalla Liguria: c’è molta più partecipazione, c’è un senso di comunità che qui si è molto perso, nei paesi alla sera la gente va a giocare tombola. La comunità aiuta a stare vicino alle persone e scambiarsi alle persone”.