Genova. E’ stata probabilmente l’alta velocità, unita all’impatto con la cuspide a provocare la morte di Guido Grassi, genovese di 68 anni anni e Bruno Lauria, 23 anni, originario di San Cataldo (Caltanisetta), arsi vivi nell’auto in fiamme dopo l’impatto con il semaforo.
La sezione infortunistica della polizia locale sta visionando le telecamere per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Dalle prime immagini risulta che l’auto, un’Alfa Giulia Quadrifoglio, dopo l’impatto con la cuspide prende il volo ancora a forte velocità. Un testimone, ascoltato nelle ultime ore, ha detto di essere stato superato dall’auto “a forte velocità”. A raccontare della velocità sostenuta è stato anche il superstite dello schianto, Giuseppe Lunetta. Il pubblico ministero Giancarlo Vona ha fatto sequestrare le telecamere per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e non è escluso che possa chiedere una consulenza tecnica per stabilire la velocità a cui viaggiava la macchina.
L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Marco Vona. La polizia locale inoltre ha già sentito il giovane di 20 anni salvo per miracolo (è riuscito a uscire dalla vettura appena scoppiato l’incendio), ma il ragazzo si trova al momento ricoverato in stato di choc e dovrà essere riascoltato. Un altro teste sarà convocato per essere sentito: si tratta di una persona che avrebbe assistito all’incidente da una finestra di casa ma che ieri, con la polizia locale sul posto, non si era manifestato.
I tre tornavano dalla pizzeria I sette nasi dove Bruno lavorava saltuariamente. Grassi si era offerto di accompagnare i due ragazzi, poi il tragico schianto. L’inchiesta analizzerà anche le condizioni della strada visto che le cuspidi in mezzo alla carreggiata, sono da anni fonte di polemiche e già in passato avevano provocato incidenti.
Intanto l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Stefano Garassino annuncia che i controlli sulla viabilità di corso Europa, specialmente in quel tratto, aumenteranno: “Non è sicuro ma è molto probabile che l’incidente sia stato provocato dall’alta velocità – dice – in corso Europa non è possibile installare dei tutor perché ci sono troppe uscite ed entrate, ma è possibile aumentare l’uso dei telelaser, e lo faremo”.
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