Scenario

Bonaccini vince in Emilia, adesso per le candidature alle Regionali Liguria il tempo è scaduto

Toti: "Bella giornata per la Democrazia, si scelgono le persone oltre le sigle". Il suo Cambiamo! abbinato al Movimento per la Famiglia prende lo 0,3%

Generica

Genova. Il voto in Emilia Romagna era diventato un po’ come le vacanze estive o il Natale. Una scadenza perentoria che permetteva a tutti di dire “Ne riparliamo dopo”. Il dopo è arrivato. Stefano Bonaccini, presidente uscente e candidato del Pd e di una serie di liste di centrosinistra (con l’endorsement delle Sardine), ha vinto con parecchi punti di scarto sul nome lanciato dal centrodestra e in particolare dalla Lega, Lucia Borgonzoni: 51% a 47%, con il Pd primo partito davanti a Salvini, e con il Movimento 5 Stelle ridotto al 4,5% (solo 3,5% se si parla del candidato, ma c’era la possibilità del voto disgiunto). In Calabria, stravince il centrodestra con Jole Santelli (55,3%), candidata di Forza Italia, contro Pippo Callipo (30,2%). Attenzione, anche nella regione del Sud il Pd si conferma primo partito. Il candidato del Movimento 5 Stelle supera di poco il 7%.

Questo il quadro. Questo lo scenario con il quale dovranno fare i conti i partiti a livello nazionale, con gli equilibri nel governo giallo-rosso inevitabilmente da rivedere, ma soprattutto – per quanto ci riguarda – a livello ligure. Dove il presidente uscente Giovanni Toti non ha ancora uno sfidante. O meglio, ne ha già un paio, ma puramente in linea teorica: Aristide Massardo, autocandidato per una serie di realtà vicine alla sinistra e alla società civile, e Alice Salvatore, vincitrice delle Regionarie M5S ma ancora ai blocchi.

Ora che il voto in Emilia Romagna (e in Calabria) c’è stato il Pd e il Movimento 5 Stelle dovranno decidere davvero se procedere uniti, come a Roma, oppure divisi. Da una parte i Dem potrebbero scegliere di fare a meno degli alleati visti i risultati poco soddisfacenti dei grillini, dall’altra potrebbero sfruttare il momento di “scarso potere contrattuale” e cooptarli per avere qualche punto percentuale in più senza snaturare eventuali progetti politici.

[tag name=”regionali 2020″]

Sicuramente, almeno a parole, la vittoria in Emilia, netta anche sulla Lega e su Salvini, ha galvanizzato il Partito Democratico – “Meno di 2 anni fa molti commentatori spiegavano che il PD era finito. Non è andata così”, scrive il consigliere comunale Alessandro Terrile sui social, ed è solo il primo dei commenti pubblicati in giornata dall’entourage – ma attenzione alla grande differenza. Bonaccini era governatore uscente in una Regione che conosce solo marginalmente la crisi.

Il governatore uscente in Liguria, Giovanni Toti, resta alla finestra e commenta il risultato: “Una bella giornata di democrazia, l’affluenza così alta significa voglia di partecipazione”, scrive in un post su Facebook in cui sottolinea come “secondo aspetto positivo la scomparsa del Movimento 5 Stelle” e il ritorno di un certo bipolarismo: “tornano a confrontarsi due coalizioni diverse tra loro, ma espressione della politica e non dell’antipolitica”.

Toti fa i complimenti a Bonaccini – “il fatto che i cittadini scelgano non solo sigle ma anche persone, è un altro buon segnale che non può che migliorare la politica” – e a Jole Santelli in Calabria, ma anche a Lucia Borgonzoni – “già essere arrivati a giocarsi la partita fino in fondo, in una regione dove per 70 anni i risultati elettorali erano solo una formalità, si tratta di un grande successo”. Infine un ringraziamento a Salvini e alla sua “campagna elettorale generosa” e un breve accenno all’esperienza sperimentale di Cambiamo!”. “Abbiamo fatto in una lista con gli amici del Popolo della Famiglia, una lista che non era presente né a Bologna né in altri capoluoghi, in una regione dove di fatto il nostro movimento ancora non esisteva. Potevamo aspettare situazioni più facili, magari le elezioni in Liguria. Invece abbiamo scelto di portare il nostro piccolo contributo alla coalizione di centrodestra, perché riteniamo giusto spendersi, al di là delle convenienze, per la parte politica in cui si crede”. Cambiamo! + Popolo della Famiglia hanno ottenuto lo 0,3%.

leggi anche
Generica
Monito
Regionali Liguria, il cardinale Bagnasco avverte le sardine: “Fare politica significa anche concludere delle cose”
Generica
In alto mare
Regionali Liguria, Sansa è il nome caldo ma l’alleanza Pd-M5s si decide a Roma
Generica
Scontro
Regionali Liguria, Salvatore (M5s) nega l’alleanza: “Voci infondate. Sansa? Dubito sappiano chi sia…”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.