Genova. Con i venti di guerra che spirano caldi e imponenti dal medio oriente, la finanza mondiale sta alla finestra, interpretando i segnali che arrivano dalle sedi diplomatiche del mondo.
Tutte le principali borse mondiali, infatti, hanno risentito dell’escalation in atto in queste ore, aprendo praticamente tutte in ribasso, anche se senza abissi. A sostenere il mercato i titoli dei ‘petroliferi’ ringalluzziti dal rincaro del greggio, tornato a crescere in queste ore.
Anche Piazza Affari ha seguito il solco delle altre borse, almeno fino al mattino: a metà giornata, infatti, la borsa italiana è tornata in territorio positivo, trainata dalla crescita di Atlantia, in forte risalita rispetto agli abissi, questa volta veri, delle scorse settimane. Un comportamento controtendenza dovuto, secondo gli analisti del Sole24Ore, ad alcune indiscrezioni pubblicate dal giornale stesso, sull’esistenza di un nuovo piano industriale in preparazione da presentare al Mit per ottenere il mantenimento delle concessioni.
Una sorta di ultima carta da giocarsi in questa complicata partita più politica che industriale: secondo la ricostruzione del quotidiano milanese, infatti, il documento prevederebbe un corposo piano di investimenti dedicati alle manutenzioni e l’apertura per un ricalcolo dei pedaggi.
Secondo gli analisti la mossa potrebbe “rispondere” ad un atteggiamento del governo molto intransigente, che porta avanti la minaccia delle revoca per partire da una posizione di vantaggio sul tavolo delle contrattazioni, anche per chiedere un corposo risarcimento per quanto successo sulle autostrade liguri, e non solo, e rivedere il meccanismo delle concessioni, pur mantenendole.
Insomma, i mercati, lo sappiamo, spesso vedono più lontano della propaganda politica, dei titoli di giornale e dei ‘cinguettii’ di sorta, avendo gli occhiali della concretezza, anche cinica, tipica della finanza. Se non hanno preso un abbaglio lo sapremo nelle prossime settimane, mettiamoci comodi.