Rapallo. Doveva riaprire alle 6, invece ci sono volute altre due ore e nel frattempo è stato il caos. Ancora disagi nel Tigullio per le chiusure notturne dell’autostrada A12, stavolta per lavori di sostituzione delle barriere fonoassorbenti.
Stamattina il cantiere tra Rapallo e Recco non è stato rimosso nei tempi previsti e così una lunga colonna di auto e tir si è formata all’alba in direzione Genova. Oltre due ore dopo il traffico non è ancora smaltito con un chilometro di coda segnalato prima di Rapallo.
Già ieri il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, aveva evidenziato la situazione critica nelle vie della città per colpa del traffico deviato dalla A12 durante le chiusure notturne e annunciato che avrebbe scritto ad Autostrade per chiedere di riprogrammare gli interventi.
In giornata Aspi, ha fornito spiegazioni sull’accaduto: “Nella galleria Monte Castelletto Ovest sulla A12 all’altezza di Rapallo sono in corso lavori programmati che rientrano nel piano di adeguamento – obbligatorio per legge (DLgs 264/06) – delle gallerie con lunghezza superiore ai 500m. I lavori vengono effettuati in orario notturno, dalle 22.00 alle 6.00, per non interferire nelle fasce diurne a maggior traffico e vengono sospesi dal venerdì alla domenica, per agevolare gli spostamenti durante i fine settimana”.
Prosegue la nota di Autostrade: “La notte scorsa, la ditta incaricata dei lavori ha eseguito uno degli interventi più complessi tra quelli previsti in progetto – dato l’ambito ristretto di cantiere – e consistente nello scavo e posizionamento di tubazioni idrauliche sul margine destro del piano stradale. Un imprevisto tecnico ha comportato un prolungamento delle operazioni e non ha permesso di riaprire la galleria al traffico alle 6.00, come avviene generalmente. Tuttavia le misure adottate dall’impresa e dalla Direzione di tronco di Genova di ASPI hanno consentito di limitare i ritardi riaprendo la viabilità alle 7.00. Sui pannelli a messaggio variabile è rimasto attivo il messaggio di chiusura fino all’orario di effettiva riapertura”.