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Arcelor Mittal, passo indietro dell’azienda: “Integrativi validi fino al nuovo accordo”

Gli operai dello stabilimento di Cornigliano intanto confermano lo stato di agitazione

Generica

Genova. Gli operai dello stabilimento Arcelor Mittal di Genova Cornigliano segnano un altro punto. Erano entrati in stato di agitazione a inizio anno dopo che l’azienda aveva comunicato che i contratti integrativi scaduti il 31 dicembre non sarebbero stati applicati fino al nuovo accordo sulla ridefinizione.

In attesa dell’incontro di domani, venerdì 17, a Roma, dove parteciperanno solo i coordinatori nazionali di Fiom, Fim e Uilm, l’rsu fa sapere che “in attesa di comunicazioni ufficiali confermiamo dell’avvenuto scambio di battute telefoniche tra azienda e sindaci in cui Arcelor Mittal conferma l’applicazione dei trattamenti economici e normativi derivanti dalla contrattazione collettiva aziendale fino a quando non saranno ridefiniti in un nuovo accordo”.

Un passo indietro dell’azienda quindi che porta i sindacati a pensare “la preoccupazione dei lavoratori genovesi era fondata”. Gli operai dello stabilimento di Cornigliano intanto “confermano lo stato di agitazione”.

“Ricordiamo a tutti – ribadisce Armando Palombo, coordinatore dell’rsu in un messaggio whatsapp che gira da ieri sera tra i lavoratori – che governo e azienda stanno continuando una serie di incontri senza coinvolgere i sindacati”.

“Noi con i lavoratori in questi ultimi giorni eravamo pronti con mobilitazioni dure già da lunedì perché convinti che Mittal ritenesse impropriamente decaduto il contratto integrativo – aggiunge Nicola Appice, coordinatore rsu Fim-Cisl – per fortuna ieri in tarda serata mi è arrivata la conferma direttamente da Marco Bentivogli dello scambio di email dove l’azienda chiariva questo problema. Ora l’attenzione è comunque alta rispetto la trattativa tra azienda e governo lo stato di agitazione rimane e siamo pronti a mobilitarci se per Genova arriveranno notizie non convincenti”.

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