Genova. La Sampdoria si presenta al derby dopo un filotto negativo di tre partite, compresa la Coppa Italia, e con un solo punto di vantaggio rispetto al Genoa.
I progressi visti dopo il cambio di panchina sembrano essere svaniti come una bolla di sapone, Ranieri dovrà lavorare di nuovo sull’aspetto caratteriale e mentale, ma anche tattico, visto che contro il Parma, la squadra ha faticato a trovare il giusto assetto in campo.
In vista di sabato, Depaoli, indisponibile sino a pochi giorni fa, sta accelerando il rientro proprio per non mancare al derby, in un momento complicato anche nella sua area di competenza, visto l’infortunio di Bereszynski.
Una carta da giocare che i blucerchiati possono giocarsi nella stracittadina, sta sicuramente nel piede di Gabbiadini: da calcio piazzato è sempre pericoloso, inoltre la squadra potrebbe sfruttare proprio la debolezza del Genoa nel difendere sulle palle inattive. L’opzione di Gabbiadini resta valida anche in caso di azione, magari sfruttando la creazione di spazi per tirare da lontano, un’altra freccia all’arco di Quagliarella e compagni.
Proprio il capitano, che nella sconfitta di domenica scorsa si era assunto tutte le responsabilità a partire dall’errore su calcio di rigore, è atteso ora più che mai alla partita del riscatto.
Non avendo un grande possesso palla (42,5% a partita) e facendo fatica sui passaggi (la precisione è “solo” del 76,7%), la Sampdoria deve saper “cogliere l’attimo” durante le incertezze avversarie, evitando di finire in fuorigioco, altro punto debole; del resto nel calcio non conta la mole di gioco, ma quanto si capitalizza.