Nel milleproroghe

Toti, trasporto pubblico: “Mancano 25 milioni, dal 1 gennaio stop a servizi straordinari post Morandi”

I ponti di Renzo Piano (e non solo)

Genova. “Sono preoccupato perché nella bozza del decreto Milleproroghe arrivata alla Conferenza delle Regione, mancano circa 25 milioni per garantire il trasporto pubblico straordinario a Genova e alla Liguria, attivando dopo il crollo del ponte Morandi. I fondi statali arrivano fino alla fine dell’anno, serve una proroga per altri sei mesi altrimenti potremmo utilizzare qualche residuo di bilancio ma entro metà gennaio tutti questi servizi sono destinati a cessare di colpo e si tornerà alla situazione della mobilità pubblica precedente a quella del 14 agosto 2018”.

E’ l’allarme lanciato dal presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza di Ponte Morandi, Giovanni Toti, a margine di una conferenza stampa per fare il punto sull’ultima ondata di maltempo. A differenza di quanto assicurato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, lunedì scorso a Genova, spiega il governatore, al momento nella bozza del decreto è previsto solo “il prolungamento per i lavoratori assunti a tempo determinato ma non c’è praticamente altro.

Tutte le proposte di rimodulare i fondi avanzati per allargare i risarcimenti ai privati non state accolte così come non viene rifinanziato il servizio straordinario di trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, che prevede numerosi treni in più, quasi un milione di chilometri in più all’anno per i bus di Genova e l’estensione alla notte del servizio della metropolitana”.

Toti ricorda che “i lavori del nuovo ponte stanno procedendo speditamente ma il nuovo viadotto non sarà pronto prima della tarda primavera, inizio estate. Non si capisce per quale ragione, a immutate circostanze per la mobilità ligure, anzi peggiorate viste le note difficoltà sulle autostrade A6 e A26, non si possano prorogare per altri sei mesi quelle misure straordinarie. Mi aspetto una risposta dal governo”.

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