Genova. L’ufficialità doveva arrivare il 6 dicembre o al più tardi il 9, ma ad oggi è ancora tutto avvolto dal silenzio. Il commissario del Terzo Valico esiste e risponde al nome di Calogero Mauceri, ma non ha gli strumenti per operare. Serve un decreto attuativo del ministero dei trasporti, un atto formale ma anche concreto, visto che conterrà scritti nero su bianco i poteri che potrà esercitare nelle sue funzioni.
La questione è centrale soprattutto per il nodo ferroviario di Genova, un’opera fondamentale non solo per il futuro del trasporto pubblico locale – servirà a dotare la città di una metropolitana di fatto – ma anche per lo stesso Terzo Valico. Che per funzionare a regime ha bisogno di una separazione tra treni locali e a lunga percorrenza. I lavori sono fermi da due anni dopo la crisi del gruppo Astaldi. Un commissario dotato di poteri straordinari, come previsto dal decreto sblocca cantieri, potrebbe affidare subito il cantiere a un’altra ditta senza passare per lunghissime procedure di gara, altrimenti i tempi di consegna, attualmente fermi al 2023, si dilateranno ulteriormente.
“Dal Governo parole e pochi fatti – commenta l’ex viceministro Edoardo Rixi, deputato della Lega – Sulle ferrovie della Liguria l’attenzione è quasi nulla. Il raddoppio della Genova-Ventimiglia non è ancora finanziato e il nodo di Genova è bloccato per la mancata ufficializzazione della nomina del commissario”. Fonti vicine al ministero assicurano che il commissario avrà i massimi poteri possibili, ma dopo quasi un mese dall’annuncio Mauceri ha ancora le mani legate. Ad attendere sono anche gli 86 lavoratori ex Astaldi in cassa integrazione con scadenza ad aprile.