Attesa

Tavolo su Gronda, Rinascimento Genova: ‘Unico faro della politica siano ambiente, salute e lavoro’

In attesa dell'inizio delle trattative del tavolo tecnico, i sostenitori della 'genovina' mettono i paletti

"Non solo formaggio", enogastronomia di Millesimo (Redazionale)
Foto d'archivio

Genova. Sale l’attesa per l’apertura, lunedì, del tavolo tecnico dedicato alla Gronda, come promesso e promosso dal Ministero alle infrastrutture e Trasporti: è arrivato il momento della chiarezza, di scegliere quale progetto realizzare.

Dopo l’apertura dell’allora ministro Toninelli, infatti, il progetto della cosiddetta “Genovina”, ha preso campo e spazi, arrivando a mettere in discussione il progetto definitivo presentato nel maggio 2018 da Autostrade per l’Italia. E trovando ampi margini di gradimento, anche tra i sostenitori delle grandi opere.

“Rinascimento Genova – l’associazione che in questi mesi più di altri si è mossa per “sponsorizzare” il nuovo progetto – accoglie con piacere l’apertura lunedì prossimo venturo del tavolo tecnico sulla Gronda del Ministero alle infrastrutture e Trasporti auspicando che la Politica abbia come unico faro nelle prossime determinazioni la Salute, l’Ambiente e il Lavoro per Genova e i Genovesi. Altresì esprime soddisfazione del fatto che il proprio contributo tecnico sia stato preso a parametro dirimente nella recente Analisi Costi Benefici prodotta dal Ministero stesso”.

Un’analisi costo-benefici che aveva in parte bocciato il progetto di Aspi, considerato troppo oneroso e con un rapporto tra spesa e ritorni molto basso rispetto ad altre soluzioni. Da lì la “promozione” del nuovo progetto, che mantenendo il raddoppio del tracciato della A7 fino a Bolzaneto, ha trovato il modo di evitare lo scavo dei due mega tunnel da 20 chilometri l’uno in un montagne ricche di amianto: “Ricordiamo infatti che lo studio proposto ha dimostrato che un’alternativa realistica agli attuali progetti e’ possibile, alternativa che consente il pieno accoglimento dei tre valori precedentemente rammentati insieme alle necessità viarie di Genova e dell’Italia e alle legittime istanze economiche di chi opera in Liguria”. La partita finale sta per iniziare.

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