Genova. Se state pensando di “giocarvela” senza biglietto e di dire al controllore che non lo sapevate, lasciate perdere. E’ scritto ovunque: sui siti ufficiali di Comune e Amt, sui tanti media, sulle paline elettroniche alle fermate e poi, lo avrete notato, sono spariti i fogli che ricordavano la gratuità – in italiano e in una sorta di inglese – sulle obliteratrici e sulle macchine dove acquistare i biglietti. Quindi sì, dalle 5e30 di questa mattina, per utilizzare i mezzi Amt si torna a pagare o a utilizzare il proprio abbonamento.
Quasi due settimane di sperimentazione, con un aumento dei passeggeri del 15% – ha spiegato la stessa Amt che, con il Comune di Genova, è intenzionata a elaborare alcune modifiche nel piano tariffario per agevolare e promuovere l’uso del trasporto pubblico in città.
Allo studio anche alcune modalità di rimborso o ammortizzamento per chi fosse proprietario di abbonamenti annuali o mensili e in queste settimane non ha usufruito della gratuità.
Si ferma da stamani anche la gratuità sulle corriere dell’Atp da e per la Valle Stura. In questo ambito l’aumento dei passeggeri è stato anche più alto, circa del 20%.
Ora partirà la caccia alle coperture. I mancati ricavi dell’esperimento, secondo una stima dei sindacati, ammontano a 1,5 milioni. Non una cifra stellare, se contiamo che Amt nel 2018 ha dichiarato costi per circa 180 milioni. Almeno una parte potrebbe essere integrata coi fondi dell’emergenza in arrivo da Roma, ma la vera battaglia ora sarà sull’estensione dei fondi garantiti dal decreto Genova (23 milioni nel 2019 per l’intero bacino metropolitano) che al momento sono confermati solo per i primi sei mesi. Resta invariata invece la quota del fondo nazionale trasporti, decurtata però di circa 2 milioni rispetto al 2017.