Genova. Per vederlo sono arrivati da tutta la città, ma anche da Tortona e persino da Ascoli Piceno. Ne hanno parlato i giornali polacchi e bulgari, oltre alle televisioni nazionali. L’albero di Natale all’uncinetto di piazza Martinez, il più alto del mondo coi suoi 11 metri, ha trasformato in realtà il sogno di San Fruttuoso: il quartiere è diventato un’attrazione e per una volta anche la Valbisagno riesce a conquistare i suoi turisti.
Ora tutte le energie sono concentrate sul riconoscimento ufficiale del primato da parte del Guinness World Records. A seguire la procedura è Steno Dieci, ex grafico oggi editore che preferisce essere menzionato col nome d’arte “perché è giusto che il merito se lo prenda chi ci ha lavorato per un anno intero”, dice. La documentazione spedita a Londra è immensa: per accertare tutte le fasi della costruzione sono servite 1.500 fotografie (opera di Sabrina Repetto, professionista di Marassi) e quattro testimoni oculari.
“La società riceve tantissime richieste, la risposta potrebbe arrivare da un momento all’altro, ma anche fra 3 mesi – racconta Steno Dieci – noi comunque siamo fiduciosi, abbiamo aperto una categoria nuova tra le 47mila disponibili, nessuno aveva mai registrato un albero di Natale all’uncinetto. E se qualcuno proverà a copiarci tanto meglio, la competizione è interessante, del resto un’impresa così non si può riprodurre in pochi giorni”.
E infatti ci è voluto un anno intero perché l’idea di Jadwiga Pacholec, la commerciante di origine polacca che ha preso l’iniziativa, si concretizzasse in un progetto fattibile e sostenibile economicamente. Il presidente del municipio Bassa Valbisagno, Massimo Ferrante, ha preso la cosa sul serio e anticipato i 10mila euro necessari per realizzare e installare la struttura metallica a supporto delle 4.500 mattonelle colorate, una spesa che dovrebbe essere più che compensata dal premio economico garantito dal record certificato Guinness.
Ora San Fruttuoso si gode la fama del suo albero, un oggetto che rappresenta anzitutto una comunità e la sua voglia di rinascere. “Nessuno di noi si aspettava che l’impatto sarebbe stato questo – commenta Steno Dieci – noi volevamo solo dare un po’ di allegria al quartiere, ma il successo è stato eccezionale. Questa zona un tempo era come via Venti Settembre, noi vorremmo che tornasse così”.