Genova. Qual è il cronoprogramma per arrivare a quota 40%? Quanto paghiamo per mandare rifiuti non differenziati fuori regione? Queste sono le domande contenute nell’interrogazione presentata e votata dalla maggioranza presso il consiglio del Municipio VII Ponente, e che chiedono al primo cittadino genovese di fare chiarezza.
Secondo Filippo Bruzzone, firmatario del documento, i problemi per i genovese sono molti, se guardiamo alla gestione dei rifiuti: “Innanzi tutto siamo quelli che pagano di più in Italia per quanto riguarda la spazzatura – spiega il consigliere municipale, in quota Linea Condivisa – ognuno di noi paga circa 227,97 euro di media contro il 171,19 del resto del paese, e non ad oggi non sappiamo quanto ci costa ogni singola tonnellata che siamo costretti a mandare fuori regione”.
Numeri che si scontrano con una realtà fatta di altri numeri: la soglia del 40%, infatti, è l’obiettivo che Genova deve raggiungere entro il prossimo anno, pena sanzioni. “Dai dati raccolti dall’Osservatorio regionale sui rifiuti di Regione Liguria risulta che la raccolta differenziata presso il Comune di Genova è pari al 34,22%, per l’anno 2017, e che tale percentuale, in controtendenza con il resto della Regione, scende al 33,49%, per l’anno 2018, dove abbiamo gli ultimi dati per il momento certificati”.
Un anno difficile il 2018: “Certamente, ma non possiamo nasconderci dietro alla tragedia del Morandi per tutto – sottolinea Bruzzone – è un alibi irrispettoso. Ed è anche per questo che al sindaco chiediamo di rendere pubblico un crono programma per arrivare agli obiettivi. L’anno scorso ha affermato che saremmo arrivati entro dicembre del 18 al 50%”.
L’interrogazione è passata con il voto compatto della maggioranza del parlamentino, astenuti invece i consiglieri di centro destra: “Ora aspettiamo le risposte”, conclude Bruzzone.