Coloratissima

Lirica for Dummies: la Bohème al Teatro Carlo Felice

L'opera di Puccini è in scena sino al 29 dicembre

Genova. La convivenza di quattro giovani squattrinati e spensierati tra momenti di baldoria, amore e lo scontro con la dura realtà. No, non è la storia di quattro studenti universitari nella Genova di oggi, ma quella di quattro aspiranti artisti nella Parigi dell’Ottocento: ecco la Bohème di Giacomo Puccini che sarà in scena al Teatro Carlo Felice da questa sera 13 dicembre, sino al 29 dicembre (qui tutti i dettagli, durata 2 ore e 45 compresi due intervalli).

L’allestimento è quello già visto e applaudito dello stesso Teatro dell’opera genovese, con le coloratissime scene e costumi dell’artista Francesco Musante.

La genesi del libretto fu complessa: Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, con cui Puccini amava lavorare, lavorarono ispirandosi al romanzo di Henri Murger “Scene della vita di Bohème”, ma non era facile adattare il tutto a un’opera lirica. Ci vollero tre anni per riuscire a completare il libretto. La prima rappresentazione fu a Torino nel 1896.

Tra aspirazioni intellettuali che si scontrano con la cruda realtà dell’essere squattrinati (celebre la decisione del poeta Rodolfo di utilizzare la carta di un dramma scritto da lui) e la costante ricerca di scuse per rimandare il pagamento dell’affitto, nella vita dei quattro irrompe Mimì, la vicina di casa. La giovane bussa all’uscio di Rodolfo (se avete seguito i precedenti lirica for dummies avrete già capito che sarà un tenore), rimasto solo nell’appartamento, cerca una candela per riaccendere il lume, ma ad accendersi sono i cuori di entrambi. La giovane donna non si sente molto bene, è il primo germe del dramma che esploderà nel finale.

In men che non si dica i due giovani capiscono di essere innamorati quando vengono interrotti dai coinquilini di Rodolfo, che insistono per andare a fare baldoria. Mimì decide di accompagnarli e il secondo quadro si apre con la grande confusione del café Momus.

Al caffè si presenta anche Musetta, una vecchia fiamma di Marcello (un altro dei quattro artisti): lei lo ha lasciato per uno più vecchio e ricco, Alcindoro, ma non appena lo vede, non resiste a fare di tutto per attirare la sua attenzione. Basta poco per riconciliarsi e per Alcindoro oltre al danno ci sarà la beffa di un conto salatissimo da pagare: anche quello dei bohèmien.

Gli ultimi due quadri sono una discesa verso la tragedia: la convivenza tra Rodolfo e Mimì e Marcello e Musetta va storta per motivi diversi. La gelosia per questi ultimi, la salute per i primi: Mimì si sta aggravando e Rodolfo, temendo che vivere in soffitta le faccia male, si inventa pretesti per litigare, sperando in un allontanamento dell’amata.

Sul letto di casa, Mimì morirà circondata dagli amici, che hanno fatto tutto quanto in loro potere per tentare di scaldarla e curarla.

I brani celebri

Il primo quadro contiene due tra le arie più celebri dell’opera mondiale. “Che gelida manina“, aria di Rodolfo, quando al buio cerca, insieme a Mimì, la chiave di casa persa dalla sua vicina e incontra la mano della ragazza. Qui la ascoltiamo interpretata da una delle più belle voci del Novecento: Giuseppe Di Stefano

La seconda aria è di Mimì, in cui la giovane donna si presenta “Sì. Mi chiamano Mimì“. Poche pennellate per raccontare la propria personalità. In questo caso la proponiamo nell’interpretazione di Anna Neretrebko, applaudita come Tosca alla prima della Scala di pochi giorni fa

Un personaggio femminile molto caratterizzato è quello di Musetta. Anch’essa è affidata a un soprano, come Mimì. Con civetteria Musetta canta “Quando men vo“, un valzer lento in cui emerge tutta la voglia della donna di stuzzicare Marcello

Cast e regia
La regia di Augusto Fornari, nell’applaudito allestimento che il Teatro Carlo Felice ha prodotto alcuni anni fa, viene riproposta con la collaborazione dell’assistente alla regia Lorenzo Giossi.

A dirigere l’orchestra, il coro e il coro di voci bianche del Teatro Carlo Felice, Andrea Battistoni, già apprezzato nel Trovatore in apertura di stagione. Sempre dal Trovatore visto di recente, arriva Rebeka Lokar (era stata una splendida Leonora): sarà lei Mimì nel primo cast (Serena Gamberoni nel secondo). Stefan Pop primo Rodolfo, in alternanza con il giovane Gabriele Mangione e Celso Albelo.

Marcello è interpretato da uno dei giovani baritoni attualmente più apprezzati, il genovese Michele Patti, e da un esperto del ruolo, Alberto Gazale.

Musetta sarà la giovane ma già affermata Lavinia Bini in alternanza con Francesca Benitez. Completano il cast Romano Dal Zovo (Colline), Giovanni Romeo e Italo Proferisce (Schaunard) e Matteo Peirone (Benoît e Alcindoro).

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