Indagini

Legambiente, Liguria nona regione per numero di eco-reati

discarica abusiva erzelli

Genova. Secondo una ricerca realizzata da “Libera” il rapporto tra mafia e ambiente è percepito come molto stretto solo dal 14% delle persone, sia a livello regionale che nazionale e solo il 6% identifica la perdita di qualità ambientale come risultato di questi reati senza pensare al fatto che, in questo campo, ci sono state decine di attentati incendiari a impianti di trattamento e stoccaggio rifiuti.

Dati che preoccupano visto che la nostra Regione, analizzata da uno studio di Legambiente, conquista la nona posizione, con 402 denunce e 42 sequestri nel 2018. Numeri che sono emersi nella seconda giornata dell’Ecoforum, in corso di svolgimento a Palazzo Tursi, a Genova, che ha avuto come focus principale il tema della legalità con interventi di esperti, giuristi e rappresentanti delle forze dell’ordine.

“La situazione che preoccupa di più è quella di Imperia – spiega il presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico – perché ha visto un aumento forte del tasso di infrazioni passate dalle 63 del 2017 a 75 dello scorso anno. Noi, inoltre, monitoriamo anche gli illeciti nel campo dei rifiuti e, in questo caso, vediamo la Liguria all’undicesimo posto con 78 infrazioni registrate”. E proprio il tema dei rifiuti sembra essere diventato una delle frontiere delle organizzazioni criminali.

“In Liguria abbiamo avuto il caso del Comune di Lavagna, che aveva portato allo scioglimento del consiglio – ricorda il referente ligure di Libera, Stefano Busi – e tra le attività della ‘Ndrangheta c’era proprio la gestione dei rifiuti, che è stata ritenuta spregiudicata. I rifiuti, assieme al ciclo del cemento e al movimento terra, sono uno dei principali settori di interesse dell’economia mafiosa sul nostro territorio”.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.