Genova. Ci sarà anche Gianni Pastorino, consigliere regionale di Linea Condivisa, alla presentazione della Genovina domani in via Venti Settembre. Si tratta del progetto alternativo alla Gronda, opera blindata ieri dalla ministra De Micheli dopo il tavolo tecnico in prefettura seguito dal vertice politico tra le forze di governo. Ma a quel vertice sedeva anche l’altro Pastorino, il Luca ex sindaco di Bogliasco e segretario dell’ufficio di presidenza della Camera, afferente alla stessa area politica (Leu-Sinistra Italiana, entrambi aderenti all’iniziativa).
Un dato che conferma quanto dicevamo nelle scorse ore, e cioè che sul raddoppio della A10 non c’è alcuna intesa politica. La strategia, confermata anche da fonti interne all’area della sinistra, è proprio quella di suddividere l’opera in più lotti e partire intanto dal raddoppio della A7 tra Bolzaneto e Genova Ovest, unico punto su cui sono tutti d’accordo, con la possibilità di stralciare negli anni successivi la parte più controversa del progetto.
La ‘Genovina‘ è un’idea sviluppata da Mauro Solari, Stefano Camisasso e Alfredo Perazzo, tre ingegneri vicini all’associazione Rinascimento Genova e alle varie realtà ambientaliste ‘no Gronda’. Prevede in sostanza, oltre al raddoppio della A7, un tunnel che colleghi la strada Guida Rossa a Multedo, una galleria tra il casello di Genova Aeroporto e l’area di Campi e il tunnel sub-portuale tra Sampierdarena e la Foce per un totale di 3,17 miliardi contro i 4,2 della Gronda originale che si basa soprattutto sulla realizzazione del tratto autostradale Vesima-Bolzaneto. Due i punti critici: i soldi sono ancora da trovare, anche se i sostenitori propongono di finanziarla coi pedaggi (così come la Gronda, sempre che non decada la concessione), e il progetto dovrebbe compiere un lungo iter autorizzativo.
“È necessario valutare progetti alternativi alla Gronda, come scelta più sostenibile e meno impattante per il territorio, e probabilmente più utile anche dal punto di vista occupazionale per le aziende della nostra regione – si legge nella nota degli organizzatori -. Non vogliamo stare dentro al dibattito ‘Gronda sì, Gronda no’, ma piuttosto verificare se esistono altre opzioni rispetto a una proposta, quella della Gronda, che potrebbe essere superata dagli eventi e che in prospettiva peserà molto sul territorio ligure. Un territorio che si conferma fragile, e che scivola verso il mare”.
Posizione di fatto condivisa col M5s ligure che da subito ha sposato la Genovina e l’ha proposta all’ex ministro Toninelli. La prima valutazione costi-benefici, che deve essere ancora completata a quanto riferiscono gli esponenti pentastellati, aveva già suggerito “l’opportunità di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari”. Un chiaro riferimento alla mini Gronda, sebbene le carte non siano ufficialmente al vaglio del ministero.
Immediata la reazione del presidente ligure Giovanni Toti: “Ma come! Ieri un Ministro del loro Governo ha detto che esiste un solo progetto per la Gronda e oggi lo sconfessano? Domani la sinistra presenta il nuovo tracciato. Ma che roba è? La vogliono o no la Gronda? Siano seri e dicano la verità ai liguri!”, ha scritto su Facebook.