Genova. Canoni anche quintuplicati a carico delle società sportive che gestiscono gli impianti della fascia di rispetto di Pra’, l’area del ponente genovese realizzata per risarcire gli abitanti del quartiere della costruzione del terminal portuale. Per questo motivo i dirigenti della Aragno (nuoto) e della Speranza (canottaggio) insieme ad alcuni atleti oggi si sono presentati sugli spalti del consiglio comunale di Genova. Gli uffici dell’assessorato allo Sport alcuni giorni fa hanno preannunciato alle società sportive i conti di quanto saranno chiamate a versare al Comune.
Per l’Aragno, che nel 2019 ha sostenuto anche spese importanti per la ristrutturazione della piscina, si passerà nel 2020 da 9 a 16 mila euro circa all’anno, alle quali si sommano le utenze. La Speranza, che gestisce il centro remiero, si troverà a pagare anche 21 mila euro, a fronte dei 3 mila versati fino a oggi. Anche per la Praese Calcio ci saranno aumenti consistenti.
Ma cosa è cambiato? Nello scorso mese di giugno, a causa di un articolo inserito nel decreto Genova, il Comune di Genova è riuscito a ottenere la sdemanializzazione della fascia di rispetto. L’obbiettivo primario era realizzare un parcheggio di interscambio, ma l’amministrazione ha anche deciso di rinnovare la convenzione che, negli ultimi 13 anni, aveva visto l’associazione Pra’ Viva come gestore delle concessioni. Oggi Pra’ Viva, che riunisce società sportive, nautica da diporto e associazioni, è di fatto un ente che organizza eventi e attività.
“Ci era stato assicurato dallo stesso sindaco che il passaggio sarebbe stato indolore – dice Stefano Pitale, presidente della società sportiva Aragno – e che non ci sarebbero state spese aggiuntive, ora ci troviamo a temere per la tenuta dei nostri conti, le società sportive hanno decine di dipendenti e collaboratori”.
Alla fine del consiglio comunale il sindaco Marco Bucci, l’assessore allo Sport Stefano Anzalone e i capigruppo, hanno incontrato i rappresentanti delle società sportive. Il primo cittadino ha convenuto sul fatto che le tariffe debbano essere riviste. Si aprirà un nuovo tavolo di contrattazione a cui parteciperanno tutte le società, comprese quelle della nautica da diporto, che – secondo alcune voci – avrebbero invece avuto notevoli risparmi con il nuovo sistema di gestione.