Roma. “Una riunione inutile, fatte di idee e ipotesi che ci ha fatto solo arrabbiare”. Così il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro commenta il tavolo convocato questo pomeriggio dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli con commissari e sindacati. “Alla domanda se il piano si farà con o senza Mittal non sanno rispondere – dice Manganaro – e in ogni caso per attuare il piano alternativo serviranno 4-5 anni e questo significa comunque esuberi”. Inoltre “un nuovo piano industriale prevede che si faccia un nuovo bando di gara ma nemmeno questo ci è stato chiaramente spiegato.
Patuanelli ha ribadito ai sindacati che gli “elementi intoccabili”, per il Governo, nel negoziato con ArcelorMittal. Tra questi una produzione di acciaio non inferiore 8 milioni di tonnellate l’anno, tutelando così i livelli occupazionali, ed una presenza diretta dello Stato nel capitale con una soluzione che è ancora allo studio del Ministero dell’Economia. Poi i forni elettrici da affiancare al carbone, tutela dell’occupazione, la cassa integrazione per accompagnare il piano per il quale è prevista una durata di quatto o cinque anni.
Il piano industriale su cui lavora il Governo per l’ex Ilva resterà valido anche nel caso di una uscita di scena di ArcelorMittal e dell’arrivo di un nuovo azionista privato in una diversa compagnie societaria con la presenza dello Stato.