Il retroscena

C’è Casapound dietro il neonato comitato ligure per le autostrade

Il comitato si definisce "apartitico" ma Casapound non è più un partito. Tra i promotori sul web nomi noti dell'estrema destra genovese

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Genova. Sono i neofascisti di Casapound i promotori del neonato comitato ligure per le autostrade. Anche Genova24, come quasi tutti i siti questa mattina ha scelto di pubblicare il comunicato inviato per mail con le foto degli striscioni contro società Autostrade nonostante mancasse ogni riferimento rapido (un nome di un coordinatore, un numero di cellulare) per chiedere approfondimenti sul comitato ad eccezione di una pagina Facebook creata ieri.

Lo abbiamo fatto perché la situazione delle autostrade liguri è talmente disperata che la nascita di un comitato di cittadini che chiede, fra l’altro la gratuità di tutti i tratti autostradali liguri ad oggi di fatto impercorribili era comunque una notizia pur nell’incertezza iniziale sui promotori. Peccato che a promuovere quest’iniziativa sia un movimento di estrema destra che non si è palesato ma ha cercato di sfruttare la sacrosanta rabbia di genovesi e liguri alla ricerca di un consenso. Dagli elementi raccolti in queste ore (il logo del neo comitato, i font degli striscioni, fino ad arrivare a chi per primo sta suggerendo in queste ore di iscriversi al gruppo facebook e di seguire le prossime iniziative, tutti nomi noti a chi conosce la galassia dell’estrema destra genovese) i dubbi si sono dissolti.

Ancora, il fatto che gli striscioni siano stati messi a Genova e Savona dove a ottobre Casapound ha inaugurato uno ‘spazio non conforme’, La Polena, è un ulteriore elemento del fatto che non sia un gruppo di cittadini autorganizzati ad aver creato il comitato. Le valutazioni di Genova24 (e di Marco Preve su Repubblica che ha chiesto spiegazioni finora senza esito) sono condivise da qualificate fonti investigative.

Come spiegare il cambio di passo? Casapound dopo lo scarsissimo risultato elettorale alle ultime elezioni europee ha ufficialmente annunciato che non sarà più un partito ma un movimento e quale miglior tentativo di far crescere questo movimento se non sfruttando temi molto popolari?

Su fb il comitato si definisce “apartitico”, giustamente perché CasaPound non è più un partito. Rabbia, sconcerto e anche paure per la situazione delle autostrade liguri accomunano tutti così come le richieste di nazionalizzazione e stop ai pedaggi arrivano dalla sinistra come dall’estrema destra (fra l’altro la nazionalizzazione delle autostrade stava nel programma elettorale di Casapound). L’importante per chi deciderà di seguire le future iniziative del Comitato ligure autostrade, è sapere cosa c’è dietro.

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