Scontro

Caos infrastrutture, Savona vs Genova: “Al ponente niente soldi, eccesso di protagonismo del sindaco Bucci”

A dirlo Alessandro Berta, direttore dell'Unione Industriali savonese

alessandro berta
Foto d'archivio

Savona. “Tre cose mi preoccupano: il fatto che quello delle infrastrutture sta diventando un tema elettorale, il protagonismo del sindaco di Genova che ci fa perdere risorse e che i nostri parlamentari di governo si stanno rivelando imbarazzanti“. Uno, due, tre botti fragorosi. A lanciarli è Alessandro Berta, direttore dell’Unione Industriali savonese: l’obiettivo di quei “botti” non è certo festeggiare l’arrivo del 2020, ma tirare le orecchie a quelli che lui identifica tra i colpevoli dell’attuale crisi delle infrastrutture liguri.

Sul banco degli imputati finiscono dunque vari politici, e a vari livelli. Il primo è legato al modo in cui la Regione e il Governo, ma anche le minoranze, stanno affrontando queste ore di crisi, con ferrovie e autostrade in tilt. “C’è una cosa che ci preoccupa tantissimo, e che mi pare stia accadendo: che questo argomento diventi un tema elettorale – spiega Berta – Mentre dovrebbe esserci da parte di tutti un’attenzione a cercare di risolvere i problemi e a portare soluzioni pratiche nella vita di tutti i giorni. A cittadini e imprese non importa chi hanno davanti, perché qualunque istituzione rappresenta lo Stato; e lo Stato deve darci delle risposte pratiche, efficaci e veloci“.

E’ incredibile che nessuno si sia posto il problema di questi cantieri con la contemporanea chiusura della ferrovia e che nessuno parli con nessuno – tuona il direttore di Confindustria Savona – L’economia provinciale è in ginocchio, e queste cose stanno creando problemi a tutti. Non ci sono solo i lavoratori che devono spostarsi o le famiglie che devono raggiungere un ospedale, ma anche il tema economico. Le merci, gli alimenti. Il fatto che in un turno di 9 ore l’autista di un camion della Valbormida non riesca nemmeno a raggiungere Genova e tornare (LEGGI) comporta dei costi altissimi”.

Servono soldi, e qui entra in campo il secondo “imputato”: il sindaco di Genova, Marco Bucci. “Si identifica Genova con la Liguria intera – nota Berta – Mi pare che ci sia un eccesso di protagonismo del sindaco di Genova, che continua a parlare di Genova quando ormai da un anno il problema riguarda il ponente. Quelli tagliati fuori siamo noi. Ogni volta che si va a Roma a chiedere aiuto per la Liguria la risposta è che è stato dato un miliardo a Genova. Lo ripeto: Genova non è la Liguria, e Bucci non è titolato a parlare per il ponente ligure. Si ricordino che esistiamo anche noi, e che dobbiamo essere rappresentati a tavoli che devono essere nazionali, visto che questo è un problema nazionale. Su quotidiani, siti e tv vedo troppo spesso equiparare Genova alla Liguria, non è così. Ed è ora che gli amministratori lo capiscano… o lo capiranno alle prossime elezioni“.

Ma nel mirino di Berta, oltre ai politici regionali, finiscono anche quelli volati a Roma. “Inizio a pensare che abbiamo dei parlamentari di governo imbarazzanti – spara il direttore savonese di Unione Industriali – ce ne sono almeno 3 che mentre la Liguria è in ginocchio parlano della cannabis… capisco che anche quello è un tema nazionale, ma sanno cosa sta succedendo sul loro territorio o no? Non hanno speso una parola. Il 23 novembre è passato da più di un mese e i soldi da Roma per le somme urgenze ancora non ci sono. Cosa hanno fatto finora?“.

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