Genova. La società Autostrade apre alla possibilità di rendere gratuite alcune tratte in Liguria, ma si deciderà di volta in volta sulla base delle criticità che emergeranno. È il senso di una nota diffusa da Roma dopo la terza giornata infernale sul nodo di Genova, con code lunghissime (fino a 18 chilometri in A26) a causa dei cantieri aperti in massa proprio in uno dei periodi di maggiore affluenza turistica.
Il consiglio di amministrazione, si legge nel comunicato, “ha autorizzato l’amministratore delegato ad attivare tutte le opportune azioni e interventi a favore degli utenti nel caso in cui le attuali cantierizzazioni presenti sulle tratte liguri generino un impatto particolarmente rilevante e prolungato sulle condizioni di traffico. Particolare attenzione sarà rivolta alle tratte cittadine ad alta densità di circolazione e che non presentano alternative viabilistiche”.
Anche il ministero dei trasporti, dopo un incontro con i vertici dell’azienda sui “profili di criticità della rete, con specifico riferimento alla Liguria alle Marche e all’Abruzzo” ha comunicato che Aspi “si è impegnato a valutare soluzioni di agevolazione tariffaria all’utenza quale parziale compensazione dei disagi dovuti ai maggiori tempi di percorrenza”.
Fonti interne all’azienda confermano che tra le misure al vaglio c’è anche l’esenzione totale dal pedaggio che al momento è in vigore solamente tra Masone e Ovada dove l’autostrada è l’unico modo per bypassare le frane sulla viabilità provinciale. Nessun provvedimento erga omnes, dunque: nei prossimi giorni si valuterà caso per caso l’eventuale sospensione del pagamento nelle tratte più congestionate. Esclusa anche la possibilità di rimborsi per i disagi patiti in questi giorni.
“Per tutta la durata degli interventi, Autostrade per l’Italia effettuerà una costante attività di monitoraggio della viabilità sulle tratte interessate dagli interventi e mantenendo un raccordo operativo con il ministero delle Infrastrutture e trasporti, con le Regioni Liguria e Piemonte e la Prefettura di Genova”, conclude la nota.
Parole di fuoco da parte del presidente ligure Giovanni Toti che, dopo aver avvertito sul “rischio paralisi” ha attaccato nuovamente il ministero: “Tre ore per trenta chilometri? Ora basta! Se non hanno minimamente intenzione di occuparsi delle autostrade liguri, di cui come Regione non abbiamo alcuna competenza, che ce le diano in gestione. Non possiamo assistere senza far niente al blocco delle nostre autostrade. Cari liguri, alziamo insieme la voce perché qui servono interventi straordinari e immediati. Così non si può più andare avanti”.
Situazione da imputare da una parte all’afflusso di vacanzieri diretti in riviera e dall’altra ai numerosi cantieri che restringono la carreggiata (il più impattante nei pressi di Arenzano), alcuni partiti da poche ore in via urgente per mettere in sicurezza le barriere fonoassorbenti finite al centro di una nuova inchiesta della procura di Genova. A peggiorare la situazione poi sono i postumi delle frane dell’autunno e i lavori già in corso sui viadotti. E come se non bastasse fino al mattino del 30 dicembre la ferrovia è interrotta tra Sestri Ponente e Voltri per la demolizione del ponte di via Martiri della Libertà.
Non va meglio a Levante: 4-5 chilometri di coda sono ormai fissi dal primo pomeriggio tra Genova Est e Genova Nervi sulla A12 in direzione La Spezia. Sulla stessa direttrice si sono registrati disagi tra Recco e Rapallo. In tutti i casi la colpa è dei cantieri per lavori di manutenzione, riferisce Autostrade.
leggi anche

“Basta pedaggi, i vostri soldi non valgono le nostre vite”. Striscioni contro Autostrade comparsi nella notte
